La European Academy of Esthetic Dentistry si concentra sul risultato estetico. I criteri oggettivi vengono affiancati a quelli soggettivi e, mediante sistemi di previsualizzazione
del risultato, il paziente è in grado di compiere una scelta strettamente personale. Il limite dei trattamenti altamente estetici rimane il loro costo.
In odontoiatria l’estetica è diventata un fattore talmente importante da essere dato quasi per scontato, una sorta di conditio sine qua non. Dalla conservativa alla parodontologia, dalla protesi all’ortodonzia, non c’è oggi specialità che possa rinunciare a una ricerca estetica accettata da tutti come elemento imprescindibile ma nello stesso tempo tutt’altro che semplice da ottenere. L’eccellenza del risultato richiede infatti la fusione di svariati fattori: tecnici, scientifici, pratici, economici.
A questo riguardo la European Accademy of Esthetic Dentistry (Eaed) costituisce un importante punto di riferimento. A guidare questa associazione è stato chiamato un italiano, il dottor Giano Ricci. Fondata nel 1986 a Ginevra, obiettivo dell’Accademia è quello di promuovere l’eccellenza in estetica dentale definendone i parametri, favorendo la comunicazione interdisciplinare e stimolando la ricerca. Nel corso degli anni, spiega il neo presidente, l’accademia ha guadagnato una grande reputazione in ambito internazionale e oggi annovera tra i suoi membri i nomi più importanti nel campo dell’estetica del sorriso, noti a livello internazionale per le loro capacità cliniche e didattiche.
Per diffondere sempre più i concetti di estetica, Ricci ha organizzato a Firenze nel maggio 2015 il prossimo congresso dell’Accademia.
Dottor Ricci, quali saranno gli obiettivi del suo mandato di presidente Eaed?
Durante la mia presidenza, cercherò di sottolineare l’importanza della terapia parodontale per salvare i denti compromessi ottenendo contemporaneamente un buon risultato estetico.
Il mantenere o recuperare l’altezza e lo spessore dei tessuti gengivali, la correzione di discromie tissutali, la copertura di radici esposte, costituiscono un trattamento di grande efficacia estetica.
Particolare enfasi verrà data all’importanza di salvare la dentatura naturale facendo ricorso alla terapia implantare solo quando veramente necessario e non in modo indiscriminato. Verrà inoltre evidenziata l’importanza di utilizzare tecniche chirurgiche parodontali in casi non parodontali o implantari per raggiungere validi risultati, avendo tuttavia ben presente la limitazione dei diversi tipi di trattamento soprattutto nei casi estremi.
Dottor Ricci, in che modo l’estetica interessa le diverse specialità odontoiatriche?
L’estetica riguarda tutte le diverse branche dell’odontoiatria. In conservativa non è oggi proponibile usare materiali non estetici. Fra l’altro la loro evoluzione è stata tale da rendere possibili risultati, anche in termini di durata, impensabili fino a qualche anno fa. Grazie ai nuovi tipi di compositi è possibile ricostruire denti, spazi interdentali e superfici occlusali con buona predicibilità di risultato. In parodontologia è sempre più richiesta la soluzione dei problemi collegati all’allungamento dei denti causato o dalla malattia o dalla terapia parodontale.
In protesi con i nuovi materiali è possibile raggiungere un’estetica strepitosa utilizzando preferibilmente in modo sinergico le capacità di un odontoiatra di talento e di un odontotecnico capace. In ortodonzia l’associazione con la chirurgia maxillo-facciale consente il raggiungimento di una valida estetica velocizzando e rendendo più efficace il trattamento.
Esistono strumenti che consentono di determinare prima dell’intervento quali saranno i risultati estetici?
Sì, oggi abbiamo a disposizione metodiche computerizzate quali il Digital Smile Design, che consentono di previsualizzare quale potrà essere il risultato finale delle nostre terapie. Questa metodica ha un forte valore motivazionale e consente al paziente di prendere la decisione che più si adatta alle sue esigenze.
Per ritrovare una buona estetica ci sono criteri obiettivi e soggettivi. Si sa che la bellezza viene valutata dagli occhi e dalla psiche di chi guarda. La Venere di Milo è considerata obiettivamente bella, ma non a tutti può suscitare emozioni. Per questo la previsualizzazione del risultato finale va esaminata e condivisa accuratamente insieme al paziente prima di iniziare il trattamento.
Quali sono, a seconda delle tipologie di intervento, le possibili alternative terapeutiche?
Le scelte del paziente sono determinate da diversi fattori quali la durata del trattamento, la sua difficoltà di esecuzione, la prognosi più o meno favorevole, la paura di provare dolore durante o dopo il trattamento, lo stress psicologico da affrontare e infine, fattore molto importante, l’aspetto economico.
Va comunque sottolineato che, anche in assenza di consistenti disponibilità economiche, il professionista corretto e competente deve essere in grado di trovare sempre la giusta terapia per quel particolare paziente, purché sappia effettuare una diagnosi corretta e realizzare un piano di trattamento adeguato.
Esiste una contrapposiszione nella scelta tra estetica e funzionalità? Tra estetica e risparmio? Tra estetica ed etica?
Non esiste contrapposizione fra estetica e funzione. Il recupero di una buona estetica che duri nel tempo, presuppone una buona funzione per evitare problemi occlusali, articolari, protesici o un aumento della mobilità quando si trattino denti naturali con ridotto supporto parodontale. È vero tuttavia che possiamo recuperare la funzione senza dare troppa importanza all’estetica, anche se oggi la stragrande maggioranza dei pazienti chiede di ritrovare contemporaneamente funzione ed estetica. D’altra parte non è pensabile di trascurare l’estetica con i materiali oggi disponibili.
La contrapposizione può se mai esserci fra estetica e risparmio. Eventuali terapie combinate ortodontiche, parodontali e protesiche, il controllo dei tessuti duri e molli, la rigenerazione tissutale soprattutto nei casi avanzati, la forma, il colore e la dimensione dei restauri protesici sono tutti interventi che richiedono un notevole numero di sedute per la loro esecuzione, per i successivi controlli e per eventuali ritocchi. Se il paziente cerca l’estetica vuole, a prescindere dalla situazione iniziale, un risultato ottimale e non uno “quasi buono considerando il punto di partenza”. Di conseguenza gli onorari per questo tipo di trattamenti tendono ad essere piuttosto elevati.
Nessuna contrapposizione invece tra etica ed estetica. Un comportamento etico è fondamentale per ogni professionista. Il professionista coscienzioso deve saper valutare e mettere di fronte al paziente i pro e i contro di qualunque approccio terapeutico descrivendo in dettaglio i limiti che prevede di incontrare con certi trattamenti.
Che tipo di argomenti devono essere discussi con il paziente prima del trattamento?
Tutto il piano di trattamento va discusso in dettaglio con il paziente e vanno affrontati gli aspetti clinici, psicologici e di durata del trattamento. Senza un rapporto chiaro e lo stabilirsi di un’alleanza terapeutica fra odontoiatra e paziente, è semplicemente impossibile risolvere casi complessi. L’odontoiatra ha, tuttavia, il preciso dovere di informare il paziente sulle diverse opzioni terapeutiche e dopo averlo adeguatamente informato, lasciare a lui la scelta su cosa fare.
Può capitare di dover rifiutare ai pazienti richieste di trattamento, che magari sono tecnicamente realizzabili, ma non sono in linea con quello che il dentista ritiene corretto, sia da un punto di vista funzionale che estetico. Se il paziente propone qualcosa che l’odontoiatra non ritiene valido, questi non deve essere trattato. Può recarsi in altri studi dove sicuramente troverà altri professionisti più accondiscendenti.
Salvare gli elementi dentali è un dovere preciso dell’odontoiatra. Questo può porre dei problemi a livello estetico?
Salvare la dentatura naturale parodontalmente compromessa e avere un buon risultato estetico può rappresentare una sfida notevole che richiede sforzi combinati di diversi specialisti e un trattamento multidisciplinare in terapia conservativa, ortodontica, parodontale e protesica.
Dottor Ricci, esiste un problema specifico di contenzioso, così come per i chirurghi estetici?
Direi che il contenzioso non è presente in modo sostanziale.
Certamente se abbiamo promesso un risultato e questo non è stato raggiunto il paziente può risentirsi e può chiedere di rifare il lavoro piuttosto che instaurare una causa come invece succede spesso con i chirurghi estetici, che al contrario non possono tornare sui propri passi e ripetere il trattamento.
FIRENZE, CAPITALE EUROPEA DELL’ESTETICA DENTALE NEL 2015
Il tema del congresso, visto che si svolgerà a Firenze, è il “Rinascimento del sorriso”. Relatori di tutto il mondo si ritroveranno a Firenze dal 28 al 30 maggio 2015 per parlare dei concetti innovativi che consentono di coniugare la macroestetica del volto con la microestetica dei denti dopo aver studiato il piano di trattamento impostato su nuove metodiche così da poter trattare con predicibilità di risultato i casi più semplici e quelli più complessi. Come ci anticipa il presidente Giano Ricci, «il programma scientifico è stato organizzato in modo tale che l’eccellenza degli artisti del Rinascimento sia raggiunta di nuovo dai relatori che spiegheranno come restituire ai pazienti un bel sorriso. Tutti gli argomenti coinvolti in questa sfida verranno analizzati e discussi dai principali maestri delle loro specialità. Argomenti di conservativa, di protesi, di parodontologia, di ortodonzia e di chirurgia maxillo-facciale saranno affrontati per ottenere un bel sorriso “rinato” in un bel viso».
Gli eventi sociali saranno organizzati nei monumenti più famosi di Firenze quali la Galleria dell’Accademia, sede della statua del David, la Galleria degli Uffizi e Palazzo Vecchio.
«I partecipanti Ð afferma con entusiasmo il dottor Giano Ricci Ð verranno condotti nella “Firenze nascosta” in negozi in cui i tessuti vengono confezionati come nel Rinascimento, le scarpe sono fatte a mano e personalizzate per la clientela, profumi artigianali sono prodotti per uso personale e per la casa. Case private saranno aperte per visite esclusive. Tutto questo contribuirà a rendere la riunione di primavera dell’Eaed a Firenze un’esperienza indimenticabile».
Renato Torlaschi
Giornalista Italian Dental Journal