Nella paziente (C. M. di anni 60) trattata con terapia canalare circa 10 anni prima, compaiono disturbi capricciosi durante la masticazione sul secondo premolare superiore destro, accompagnati da un leggero disagio sulla mucosa palatina (fig. 1). Appare infatti evidente la tumefazione palatina, entriamo quindi dalla fistola con uno strumento per comprendere l’origine della lesione (fig. 2).
L’area di radiotrasparenza del terzo medio, ben visibile dalla radiografia, apre il vero quesito diagnostico: il sondaggio palatino è di oltre 11 mm.
Capitano, nella pratica clinica, casi insidiosi in cui si è portati a pensare, come prima ipotesi, a una recidiva endodontica per un mancato riempimento di un canale laterale, e in seconda battuta alla nota Sdi (sindrome del dente incrinato).
Abbiamo valutato le diverse possibilità di successo a lungo termine, includendo costi/benefici. La soluzione implantare, paragonata al ritrattamento con corona su elemento naturale, offriva maggiori garanzie di successo con un peso economico di poco superiore, quindi per la paziente è stato più semplice decidere.
L’idea di un lembo palatino di ispezione viene scartata.
Avendo quindi optato per la terapia implantare cerchiamo di preservare l’alveolo, facilitando la lussazione mesio-distale, abbiamo tolto le interferenze interprossimali con una fresa proteggendo con due semplici matrici gli elementi adiacenti.
Analizzato l’elemento estratto a maggior ingrandimento abbiamo riscontrato l’incrinatura responsabile della lesione (figg. 6 e 7).
Si tratta di un caso relativamente raro, che tuttavia potrebbe spiegare, almeno in parte, quei casi di difficile interpretazione in cui le aree di radiotrasparenza non si risolvono né con il ritrattamento canalare, né con terapie parodontali, indirizzandoci a un approfondimento diagnostico in 3D nella speranza possa chiarire il dubbio diagnostico.
Nel nostro caso, abbiamo valutato le possibili variabili e deciso per la strada implantologica, per poi accorgerci che era l’unica percorribile.

Aldo Crespi
Libero professionista
a volte si e’ di fretta e se si da credito alla rx ,verrebbe subito da ritrattare…anche se la zona radiopaca e’ nel terzo medio ..e gia’ li ci potrebbe insospettire…
ma poi come spesso capita il sondaggio (11m.) e’ l’inesorabile sentenza di frattura.
Cordiali saluti.
Caro gfoca,
si percepisce l’esperienza sul ” campo ” confermata da quanto scrivi le variabili della professione sono molte e partono proprio dalla diagnosi, non sempre così scontata e in alcuni casi non proprio facile.
Come sempre grazie per il tuo commento.
Un saluto
Aldo