Una paziente di circa 70 anni in terapia con bifosfonati per osteoporosi lamenta difficoltà nell’indossare la protesi mobile superiore. Riferisce di aver avuto in passato una sensazione di ingombro nella regione canina di destra per la presenza di una neoformazione non dolente (fig. 1). La lesione ha subito una crescita lenta e costante. All’esame obiettivo si evidenzia una neoformazione esofitica con base d’impianto sessile e di forma ovalare. La superficie mucosa è liscia e di aspetto regolare al centro mentre ai lati assume una forma lievemente mammellonata di colore bluastro. Alla compressione si presenta duro elastica e non dolente. La diascopia è negativa nella zona centrale e positiva ai margini della lesione. Osservando la porzione gengivale in corrispondenza della lesione si osserva un’alterazione del profilo della cresta edentula. La zona risulta di maggiore dimensioni rispetto alla gengiva circostante. Non sono presenti alterazioni di colore e la consistenza è aumentata rispetto a quella della lesione esofitica.
L’esame istopatologico descrive il quadro come una fibrosi marcata e diffusa del corion, associata a flogosi acuta e cronica lichenoide con presenza di iperplasia epiteliale. La lesione può essere definita una reazione ad un traumatismo protesico. La terapia di elezione è l’asportazione chirurgica e per evitare la recidiva la ribasatura della protesi mobile. Si esegue una infiltrazione perilesionale della zona da trattare e si effettua un sondaggio attraverso la lesione per verificare la distanza della superficie dal piano osseo. Si effettua una incisione primaria a losanga a livello del margine vestibolare coronale e di quello coronale palatale (fig. 2). A questo punto si procede effettuando una incisione secondaria inclinando la lama del bisturi in modo da sottominare i margini della lesione. Al momento del taglio la lesione offriva scarsa resistenza nella porzione più superficiale, mentre a circa 2 mm di profondità si è incontrato un piano di taglio più resistente. Il centro di queste lesioni è di solito di consistenza fibrotica, ricco di tessuto connettivo maturo. Dalla figura 3 si possono apprezzare i diversi strati di composizione della lesione, quello epiteliale superficiale e quello fibroso profondo, bianco, scarsamente vascolarizzato ed estremamente compatto. La lesione è asportata per intero (fig. 4). Sono posizionati punti di sutura in seta 4/0 e accostati i margini delle incisioni effettuate (fig. 5). La lesione è inserita in formalina tamponata (fig. 6).

Alberto Pispero
Specialista in Chirurgia orale - Università di Milano, Unità operativa di patologia e chirurgia orale