Il mantenimento è la fase della terapia parodontale non chirurgica più impegnativa, sia per il paziente che per l’operatore. Il rischio per la salute dei tessuti parodontali e dentali è dato dall’inefficace management del controllo del biofilm batterico, che spesso è reso difficoltoso dalla presenza di recessioni gengivali e dall’ipersensibilità dentinale: il fastidio agli stimoli tattili, chimici e fisici rende difficoltoso, infatti, il controllo domiciliare della placca.
Risulta quindi opportuno, durante l’iter terapeutico, consigliare al paziente la tecnologia più efficace per il controllo del biofilm batterico.
Caso clinico
Si presenta al controllo e per la seduta di igiene professionale una paziente non fumatrice, in apparente buona salute sistemica. Dopo il controllo dell’odontoiatra, l’igienista dentale rimotiva la paziente al controllo domiciliare della placca. All’osservazione clinica l’igienista dentale riscontrava infatti recessioni gengivali, ideali per la crescita e lo sviluppo dei batteri. Inoltre la paziente lamentava, in quei siti, ipersensibilità gengivale.
Con approccio clinico D-Biotech (Dental Biofilm Detection Topographic Technique) è stato eseguito un deplaquing con polvere di glicina e airpolishing e un debridment solo nelle zone dei posteriori con presenza di tartaro. Si è poi passati alla remineralizzazione con applicazione di Remin Pro Forte (Voco), il remineralizzante che combina tre componenti efficaci per la protezione della demineralizzazione e dell’erosione: idrossiapatite, fluoro e xilitolo.
L’idrossiapatite contenuta in Remin Pro Forte riempie le lesioni superficiali dello smalto, nonché le più piccole irregolarità che si formano a seguito dell’erosione. Remin Pro Forte aderisce alla sostanza dentale e protegge il dente dalla demineralizzazione e dall’erosione e i tubuli dentinali vengono sigillati in superficie. La superficie liscia impedisce l’adesione della placca batterica
Il fluoro, combinato con la saliva sulla superficie del dente, si trasforma in fluoro apatite stabile e resistente agli acidi. Il fluoro (1.450 ppm fluoruro di sodio) contenuto in Remin Pro Forte rafforza il dente e quindi lo rende più resistente agli attacchi degli acidi.
Lo xilitolo, un sostituto dello zucchero, è noto per le sue proprietà cariostatiche e non può essere convertito dai batteri cariogeni in un pericoloso acido lattico metabolita.
In aggiunta a queste tre componenti, Remin Pro Forte contiene estrati di curcuma (Curcuma xanthorrhiza) e oli di zenzero (Zingiber officinale). I vantaggi degli estratti di zenzero e curcuma non sono limitati al gusto, poiché studi scientifici hanno confermato il potenziale effetto antimicrobico dato dagli estratti di zenzero. Lo stesso vale per la curcuma, che ha un particolare effetto antimicrobico contro i microrganismi orali (specialmente contro Streptococcus Mutans) e anticariogenico. Gli effetti positivi di entrambi i composti vegetali non riguardano solo il tessuto dentale duro, ma anche le proprietà antinfiammatorie e il miglioramento della circolazione sanguigna. La sottile speziatura familiare di zenzero aumenta la circolazione del sangue nelle gengive e stimola il flusso salivare. Le componenti antinfiammatorie di curcuma e zenzero supportano la guarigione e la rigenerazione delle mucose irritate dalla strumentazione.
Alla paziente è stato spiegato il protocollo operativo di rimineralizzazione e di desensibilizzazione domiciliare.
Applicata una piccola quantità di Remin Pro Forte sulle superfici dentali con un pennellino, alla paziente è stato spiegato di ripetere domiciliarmente l’operazione spalmando Remin Pro con l’aiuto di uno spazzolino e di distribuire il restante Remin Pro Forte in bocca mediante la lingua e lasciarlo sulle superfici ad agire (minimo 3 minuti). Abbiamo consigliato di espellere la quantità residua evitando di risciacquare e di aspettare almeno 30 minuti prima di assumere cibi e bevande. Viene consigliato un uso quotidiano dopo lo spazzolamento. All’appuntamento di richiamo a tre mesi la paziente riferisce di aver risolto il problema dell’ipersensibilità e di aver migliorato i propri stili di vita di igiene orale e alimentare.

Gianna Maria Nardi
RUC Università Sapienza di Roma