Secondo i ricercatori della Hebrew University di Gerusalemme, la prevalenza delle anomalie di sviluppo dentale nei sopravvissuti al cancro infantile differisce in base al tipo di trattamento somministrato (chemioterapia, radioterapia o chirurgia), nonché al tipo di malattia e all’età al momento del trattamento. Come hanno scritto su Nature, alcune manifestazioni orali possono presentarsi poco dopo l’inizio della terapia citotossica e radioterapica, altre dopo anni o addirittura decenni. Tra gli effetti collaterali acuti a carico della cavità orale, sono stati documentati: mucosite, sanguinamento, alterazioni del gusto, infezioni secondarie, disfunzione delle ghiandole salivari, condizioni parodontali, trisma, osteoradionecrosi e neurotossicità. I fenomeni orali tardivi includono carie dentale esacerbata, disfunzione temporo-mandibolare, osteoradionecrosi, anomalie dello sviluppo dentale e malattia del trapianto contro l’ospite. In oncologia, un ambito clinico di sviluppo recente, la cancer survivorship care, si concentra sull’identificazione, il trattamento e la prevenzione degli effetti collaterali a lungo termine.
«Il trattamento del cancro infantile è una storia di successo della medicina moderna – ha dichiarato Elinor Halperson, prima autrice dello studio – e oggi sono disponibili trattamenti efficaci per malattie che prima non erano curabili. Tuttavia, i bambini sembrano essere particolarmente vulnerabili agli effetti dannosi della radioterapia e della chemioterapia. Il crescente numero di bambini e giovani adulti sopravvissuti al cancro richiede una notevole attenzione da parte della comunità medica e dentale mentre si fa sempre maggiore chiarezza sui rischi futuri».
I ricercatori israeliani ricordano che la morfogenesi e la calcificazione dei denti iniziano nell’utero e continuano per 14-15 anni, seguendo un processo continuo e complesso. Gli incisivi e i primi molari permanenti iniziano a mineralizzare intorno al momento della nascita, ma la mineralizzazione della dentatura permanente si completa solo dopo diversi anni. Certi trattamenti possono interferire sul corretto sviluppo dei denti quando si trova nella sua fase iniziale, mentre durante il differenziamento dei tessuti rischiano di produrre una struttura anomala dello smalto e della dentina; durante la morfodifferenziazione, possono alterarsi la forma e le dimensioni dei denti. La persistenza di disturbi gravi può danneggiare la formazione delle radici, il cui sviluppo influenza l’eruzione e l’occlusione del dente.
Lo studio è stato condotto su 121 bambini e ragazzi che, tra il 2017 e il 2019, erano stati sottoposti a controlli annuali, comprensivi di esami oro-dentali completi, presso il dipartimento di ematologia-oncologia pediatrica dell’ospedale universitario.
Anomalie di sviluppo dentale sono state osservate in quasi la metà dei soggetti esaminati (46%). La prevalenza delle anomalie è stata del 43% nei bambini che hanno ricevuto la chemioterapia senza radiazioni, del 52% in coloro che erano stati sottoposti anche alla radioterapia e del 60% quando il trattamento radioterapico era stato effettuato alla testa e al collo. I bambini che erano stati curati solo con la chemioterapia ma prima dei sei anni di età avevano un numero maggiore di denti malformati. Nessuno specifico agente chemioterapico è risultato essere associato a un rischio più elevato di effetti collaterali dentali.
«Questi risultati mettono in evidenza l’importanza delle cure dentistiche per i ragazzi che hanno ricevuto cure oncologiche fino ai sei anni, in particolare se combinate con la radioterapia nella regione della testa o del collo» ha concluso Halperson.
Renato Torlaschi
Giornalista Italian Dental Journal

Effetti dentali a lungo termine delle cure oncologiche
A) Ipoplasia dei denti anteriori superiori e inferiori di una ragazza di 9 anni, trattata per leucemia linfoblastica acuta all’età di 3 anni e mezzo.
B) Microdonzia del secondo premolare superiore destro in una ragazza di 12 anni, trattata per neuroblastoma all’età di 4 anni.
C) Radiografia panoramica di un ragazzo di 12 anni con diagnosi di linfoma di Burkitt all’età di 4 anni, che rivela sviluppo della radice alterato al primo molare inferiore destro (C1) e ipodonzia del secondo molare inferiore sinistro (C2).
D) Carie da radiazioni in un ragazzo di 21 anni trattato per tumore neuroectodermico all’età di 14 anni.
Credit: Hebrew University (HU)-Hadassah School of Dental Medicine