L’Oral Reconstruction Global Symposium (symposium2023.orfoundation.org) intitolato “Quo vadis implant dentistry” si terrà a Roma (Auditorium Parco della Musica) dal 18 al 20 maggio. Più di trenta relatori di fama mondiale parleranno, attraverso argomenti clinici, del futuro dell’implantologia dentale.
Il programma inizia giovedì 18 maggio in mattinata con workshop pratici e teorici su diverse tecniche, sia nuove che collaudate. Il pomeriggio è dedicato al pre-simposio con il tema “Lo sviluppo tecnologico facilita il lavoro in clinica”. Venerdì e sabato il programma è suddiviso in otto sessioni. Vengono discusse ad esempio le diverse opzioni per l’aumento dei tessuti duri e molli, le strategie per influenzare la guarigione dell’osso e dei tessuti molli intorno agli impianti e le opzioni di trattamento delle recessioni gengivali. Un altro focus è sull’utilizzo di osso autologo, sostituti ossei allogenici, xenogenici o sintetici, membrane e matrici. Si discute anche di timing implantare, flusso di lavoro digitale in implanto-protesi e riabilitazione del paziente edentulo.
«Il nostro obiettivo è quello di consentire un continuo miglioramento del trattamento attraverso una stretta collaborazione con università, dentisti e industria, condividendo le competenze e presentando i risultati della ricerca, in particolare durante i nostri simposi» spiega Martin Schuler, Executive Director della Oral Reconstruction Foundation, che ha come sponsor fondatori le aziende BioHorizons e Camlog. La Fondazione è oggi presieduta dall’italiano Luca Cordaro, che ha anche la responsabilità scientifica del congresso di Roma.