Il caso clinico descrive un piano di trattamento con sbiancamento dentale, interno ed esterno, necessario per curare la discromia degli incisivi superiori causata dalla perdita di vitalità pulsare.
Un trauma che coinvolga le ossa mascellari può provocare un danno al fascio vascolo-nervoso dei denti. Il risultato più frequente è la perdita di vitalità pulpare, talora preceduta da un’emorragia pulpare.
Il paziente, un maschio di 32 anni, è giunto all’osservazione nel 2005 per un’importante discromia a carico di degli elementi 11 e 21, comparsa a breve distanza da un trauma subito un anno prima (fig. 1).
L’esame clinico generale evidenzia un quadro di importante parodontite generalizzata. Gli incisivi centrali superiori, discromici, presentano una recessione di 3 mm vestibolare, un sondaggio interprossimale di circa 6 mm con grado di mobilità 1. Inoltre non rispondono ai test di vitalità pulpare e all’esame radiografico si evidenzia un riassorbimento osseo orizzontale e un allargamento dello spazio del legamento parodontale nella regione apicale (fig. 2).
Il piano di trattamento è rivolto primariamente al controllo della malattia parodontale attraverso un’adeguata terapia causale e motivazionale. Circa il motivo della visita, ovvero la risoluzione della discolorazione, il paziente viene informato che è impossibile garantire a priori il risultato estetico.
Il piano di trattamento degli incisivi traumatizzati inizia con il trattamento endodontico di entrambi, eseguito in una seduta. Dopo l’isolamento del campo operatorio si procede all’apertura della camera pulpare che risulta infarcita da pigmenti ematici (fig. 3). Entrambi i canali vengono preparati con strumenti rotanti in Ni-Ti secondo la tecnica MTwo e gli apici vengono rifiniti con strumenti Lightspeed usati manualmente.
I canali vengono poi otturati con guttaperca secondo la tecnica di condensazione verticale a caldo, anche se l’apice del 21 è ampio. Il livello della guttaperca nei canali arriva poco oltre il livello osseo per consentire lo sbiancamento della parte radicolare esposta dalla recessione dei tessuti molli.
Prima di procedere allo sbiancamento dentale, lo spazio endodontico viene isolato con un sottile strato di cemento all’ossifosfato.
Per lo sbiancamento dentale, interno ed esterno, è stato utilizzato un gel di perossido di carbammide al 36% applicato professionalmente per un totale di 30 minuti. L’applicazione del gel sulle superfici esterne è stata preceduta da una detersione di tutte le superfici corono-radicolari e da un accurato isolamento dei denti rispetto ai tessuti gengivali mediante diga liquida fotopolimerizzabile (fig. 4). Nella stessa seduta, dopo questo primo sbiancamento dentale, la camera pulpare è stata riempita da una miscela di perborato di sodio e acqua ossigenata a 130 volumi per ottenere uno sbiancamento progressivo tra un appuntamento e l’altro. La cavità d’accesso è stata otturata provvisoriamente con resina composita senza mordenzatura dello smalto. Questa procedura è stata ripetuta per 5 incontri programmati a distanza di circa una settimana prima di ottenere il risultato estetico sperato (figg. 5-6-7).
Ultimato lo sbiancamento dentale, dopo 2 settimane è stata otturata definitivamente la cavità d’accesso con materiale composito e si sono eseguiti restauri di V classe vestibolari e inteprossimali a causa di un processo carioso superficiale su entrambi gli incisivi (figg. 8-9). Con le otturazioni interprossimali si è cercato di aumentare leggermente il profilo di emergenza corono-radicolare per ridurre in parte lo spazio creatosi dalla perdita delle papille gengivali.
Attualmente il paziente è ancora seguito per il monitoraggio parodontale, non presenta disturbi e gli esiti della parodontite risultano stabili clinicamente e radiograficamente.
Il risultato estetico raggiunto attraverso lo sbiancamento dentale è stato mantenuto a distanza di 8 anni (figg. 10-11-12).

Federica Fonzar
Libera professionista – Presidente Aie 2010-2012
lavoro molto bello e sptt finalmente documentato nella sua completezza,direi niente da aggiungere.
Cara Federica,
un caso clinico risolto magistralmente rispecchiando la miglior filosofia conservativa e la passione per il nostro lavoro che traspare dalla splendida iconografia.
Un affettuoso abbraccio.
Aldo
Complimenti Federica,
questi sono i casi che gratificano maggiormente, immagino il paziente sia stato letteralmente euforico per il brillantissimo risultato.
Peccato non sempre si raggiungano simili risultati, specie in casi di traumi più datati.
Complimebnti ancora, risultato splendido e documentato in modo eccellente..!!!
Ringrazio tutti per i complimenti.Invero il colore degli incisivi era il problema meno grave di questo giovane e poco percepito da lui.E’ stata la sua fidanzata ad obbligarlo a farsi visitare prima del matrimonio perchè pensava al servizio fotografico!Il problema estetico che lo ha condotto alla visita, ha consentito di informarlo sui gravi problemi parodontali di cui non era a conoscenza.Nei primi 8 anni non ha perso un dente e questo è per me l’obiettivo principale.
In merito al risultato dello sbiancamento, ritengo che non conti tanto la data del trauma quanto la risposta individuale allo sbiancamento che non è prevedibile.