Il caso clinico qui documentato ha lo scopo di descrivere la terapia diretta con strisce in fibra di vetro impregnate di resina per la risoluzione di una edentulia singola.
Un paziente di 55 anni si presentò in studio a causa di un dolore sul lato destro del mascellare superiore. Era inoltre infastidito dal dente mancante, sempre sullo stesso lato, perché si notava quando rideva.
La diagnosi posta è di frattura longitudinale della radice del dente 13 con relativa indicazione alla chirurgia estrattiva e mancanza del dente 16. Ne risulta una III Classe di Kennedy per le zone edentule.
Trattamento
La buona distribuzione in arcata delle aree edentule ha permesso la sostituzione dei denti persi in modo semplice ed esteticamente soddisfacente in termini di forma e funzione. Tenendo conto della funzione, è stato possibile ricostruire in maniera simmetrica l’anatomia coronale del dente 13. È stato possibile rimpiazzare il dente da estrarre con un restauro di dimensioni proporzionate anche mediante otturazioni in composito sui denti 12 e 14.
Per la sostituzione vera e propria dei denti 13 e 16 si è fatto uso di strisce in fibra di vetro preimpregnate con materiale composito che hanno permesso la ricostruzione diretta con strati di composito adesivo. Ne risultarono una morfologia corretta in armonia col resto dell’arcata mediante corone in composito su fibre di vetro per il fissaggio mesiale e distale.
Alla valutazione morfologica e posizionale anche i denti anteriori presentavano un aspetto naturale. La gengiva nella regione del canino non mostrava segni di irritazione e la linea gengivale nella zona visibile dei denti frontali risultava relativamente simmetrica. Il fissaggio su due lati dei ponti adesivi a una corona in composito rinforzata con fibre di vetro non solo favorisce la durata a lungo termine, ma grazie alla morfologia appropriata delle corone singole permette anche al paziente una facile pulizia tramite spazzolini interdentali.
Discussione
Un elemento importante per la ritenzione di ponti adesivi a una corona in composito su fibre di vetro è l’ancoraggio mininvasivo. Grazie agli enormi progressi nel campo della tecnologia adesiva negli ultimi anni, i moderni adesivi per smalto e dentina sono affidabili perché riducono al minimo la perdita di ritenzione degli elementi di ancoraggio adesivo. A differenza dei ponti in composito convenzionali senza rinforzo in fibra, i ponti in composito rinforzati con fibre di vetro sembrano essere più robusti grazie alla maggiore resistenza meccanica. Grazie alla loro flessibilità meccanica, nella prassi possono presentare una resistenza alla frattura persino maggiore rispetto a quella dei ponti in ceramica integrale mininvasivi fissati adesivamente sui normali monconi. Questo problema può presentarsi nei ponti rinforzati con fibre di vetro solo nel caso della perdita di adesione tra il rinforzo in fibra di vetro e il composito di rivestimento.
Tuttavia, questo problema è in parte minimizzato dall’ulteriore adesione micromeccanica tra le fibre di vetro, se silanizzate, e il composito di rivestimento, con il risultato di migliori proprietà meccaniche. Il problema del chipping del composito da rivestimento può verificarsi anche nel caso in cui le fibre di vetro sulla superficie del restauro vengono in contatto con la saliva durante la ricostruzione intraorale del ponte adesivo. Il contatto con l’umidità o la saliva durante la ricostruzione intraorale porta a una scissione idrolitica e al disfacimento dello strato di silano. Pertanto, in questa fase è ideale l’impiego di una diga di gomma (in questo caso Flexi Dam non latex, Roeko) facendo attenzione che il fascio di fibre di vetro non raggiunga la superficie del restauro. Inoltre, si dovrebbe fare in modo che le fibre di vetro, che hanno proprietà abrasive, non vengano a contatto con i denti naturali. Un altro aspetto critico nell’uso di ponti adesivi rinforzati con fibre di vetro è la resistenza all’usura e la stabilità del colore del composito di rivestimento, sebbene di recente l’uso di un Ormocer riesca ad ovviare adeguatamente anche a questo problema. I materiali Ormocer, d’altra parte, sono leggermente più costosi ma la loro maggiore biocompatibilità giustifica la maggiore spesa, con una lavorabilità del tutto comparabile a quella dei compositi convenzionali.
Rispetto alle opzioni di restauro tradizionali quali ponti in metallo-ceramica o protesi supportate da impianti, in varie situazioni cliniche i ponti adesivi rinforzati con fibre di vetro offrono a dentista e paziente un’alternativa molto conservativa, con notevole risparmio di sostanza dentale. Anche se i ponti in composito adesivi rinforzati con fibre di vetro non possono ancora essere raccomandati come metodo di trattamento definitivo a causa della limitata esperienza clinica documentata fino a oggi, ma anche dei problemi descritti sopra, questo tipo di restauro sarebbe almeno giustificato come protesi semipermanente grazie alla sua estetica eccellente, alla mininvasività e ai costi relativamente bassi.
Con le tecniche di restauro diretto disponibili oggi, è possibile effettuare un restauro in un modo che sia estremamente rispettoso sui tessuti duri dei denti limitrofi e soprattutto per i pazienti con un budget limitato. In tal modo, la forma e la posizione dei denti che delimitano l’area edentula possono essere migliorate esteticamente, e i denti mancanti possono essere sostituiti.
Le strisce in fibra di vetro impregnate con composito hanno ormai dimostrato di essere sicure sia nella loro applicazione, sia nella loro stabilità (8, 11, 12). L’uso di strutture in fibra di vetro anziché in metallo permette di produrre una protesi di colore più gradevole. Evitando estese preparazioni protesiche si previene un’eventuale irritazione di polpa e dentina e l’eventuale discromia nel tempo dei margini di preparazione.
Conclusioni
In caso di apporto osseo insufficiente e crescita incompleta, il restauro a medio e lungo termine è spesso la soluzione ideale per la dentatura del bambino o dell’adolescente, ad esempio con ricostruzioni in composito e ponti adesivi rinforzati con fibre di vetro. I compositi moderni oppure gli Ormocer sono caratterizzati da un’ottima lucidabilità, stabilità cromatica e superfici resistenti. Durante le visite di follow-up, spesso l’unica necessità è quella di ravvivare la lucentezza superficiale per compensare opacità dovute al tempo.
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Sohar Flisfisch
Libero professionista a Basilea (Svizzera)