La paziente S.S. di anni 41 giunge alla nostra osservazione per il distacco traumatico della corona e del perno in 2.1 (fig. 1).
La cementazione provvisoria risulta assolutamente inefficace, eseguita in urgenza per ovvi motivi.
Decidiamo con la paziente una soluzione più affidabile viste le condizioni del moncone residuo, già ritrattato in passato, (Rx 1) presenta inoltre una fessurazione smalto dentinale passante vestibolo palatina molto sospetta.
Proponiamo quindi un impianto post-estrattivo immediato con riabilitazione protesica immediata utilizzando un ponte Maryland (figg. 2a e 2b), precedentemente realizzato dal laboratorio in modo da rassicurare la paziente.
Nella stessa seduta procediamo quindi all’estrazione atraumatica del 2.1 con inserimento di un impianto stabilizzandolo nel terzo apicale (fig. 3, Rx 2).
Come si nota dal controllo nella parte più coronale, il profilo interprossimale dell’osso alveolare è sicuramente “aperto” (Rx 3 e Rx4).
Con il passare del tempo lo spazio biologico tende a ridursi fino all’integrazione a distanza di circa sei mesi.
Con l’aiuto di una comune scala colore (fig. 4) abbiamo fornito al tecnico le informazioni necessarie all’ottenimento di un risultato che soddisfacesse sia noi che la paziente con un buon profilo emergente non sempre così scontato (fig. 5).
Il controllo a 4 anni (Rx 5) denuncia una buona integrazione sia ossea che estetica.
Avremmo potuto ricorrere a un carico immediato ma, dati i trascorsi emotivi della paziente, abbiamo optato per il provvisorio Maryland che grazie alla precisione del laboratorio e a una maggior estensione agli elementi contigui è rimasto in situ per tutto il tempo necessario alla riabilitazione definitiva (fig. 6).

Aldo Crespi
Libero professionista