Il posizionamento post-estrattivo immediato di un impianto rappresenta una tecnica chirurgica con un adeguato supporto scientifico (1) e consente innegabili vantaggi, quali la riduzione del tempo di trattamento e la possibilità di mantenere meglio il profilo originale dei tessuti molli, nel caso in cui venga inserito un provvisorio immediato.
A livello dei molari, tuttavia, la maggiore complessità anatomica, legata alla presenza di elementi dentali pluri-radicolati, può rappresentare una controindicazione all’inserimento implantare immediato. In presenza di condizioni anatomiche favorevoli e sfruttando le caratteristiche geometriche di linee implantari, espressamente pensate per il posizionamento post-estrattivo immediato, è però possibile procedere all’inserimento implantare immediato nell’alveolo di un molare.
Una problematica del posizionamento implantare immediato a livello dei molari è quella della discrepanza che esiste tra le dimensioni dell’alveolo e quelle dell’impianto, anche nel caso in cui venga selezionato un impianto di diametro maggiore. Per mantenere il profilo originale dell’alveolo è indicato riempire il gap esistente tra impianto e pareti alveolari con un biomateriale osteoconduttivo a basso tasso di riassorbimento e dalla facile manipolazione chirurgica.
Caso clinico
In questo caso, il paziente si è presentato alla nostra osservazione con la frattura non trattabile di un molare superiore (fig. 1). Grazie all’esame radiografico 3D (fig. 2), è stata rilevata l’anatomia favorevole ed è stato possibile utilizzare il setto inter-radicolare per il posizionamento di un impianto post-estrattivo immediato. L’avulsione atraumatica (fig. 3) è stata eseguita ricorrendo in modo sistematico alla separazione delle radici, in modo da non danneggiare il setto osseo inter-radicolare, nell’ambito del quale avverrà la preparazione del sito implantare.
In questo caso clinico, il biomateriale utilizzato per riempire il gap e mantenere il profilo originale dell’alveolo è rappresentato da granuli di idrossiapatite di origine bovina legati da una matrice di collagene (Geistlich Bio-Oss Collagen) (figg. 6 e 7). Il biomateriale presenta caratteristiche ideali per questa specifica indicazione poiché, dopo essere stato idratato, può essere separato in frammenti che possono essere compattati e si adattano perfettamente alla forma degli alveoli delle singole radici di un molare. Inoltre la forma collagenata del materiale, a differenza di quella in granuli, ne favorisce il mantenimento in loco, anche in presenza di sanguinamento. Si tratta quindi di un materiale facile da utilizzare e al tempo stesso altamente biocompatibile.
Dopo l’inserimento del biomateriale, la realizzazione di una vite di guarigione personalizzata, che replica il contorno originario dell’alveolo post-estrattivo, consente di creare un sigillo che protegge il biomateriale sottostante, evitandone la contaminazione e la dispersione. Favorisce inoltre la stabilizzazione del coagulo ematico e fornisce un supporto meccanico immediato ai tessuti molli circostanti (2) (figg. 8 e 9). La vite di guarigione personalizzata viene realizzata utilizzando un moncone in titanio per provvisorio che viene ribasata con del composito.
Il condizionamento immediato dei tessuti molli circostanti, associato al mantenimento dimensionale del processo alveolare, favorito dall’inserimento del biomateriale osteoconduttivo, consente quindi di preservare la forma originale del contorno alveolare, favorendo successivamente la realizzazione di un restauro implanto-protesico con un profilo emergente e una forma del tutto simile a quella dell’elemento dentale precedentemente estratto (fig. 10).
La tecnica qui presentata consente quindi di ottenere più facilmente quello che dovrebbe rappresentare l’obiettivo di qualsiasi trattamento implanto-protesico, e cioè il raggiungimento di un restauro biomimetico, che simuli nel modo più fedele possibile la dentatura naturale, con un profilo emergente e una architettura mucogengivale del tutto simile a quella degli elementi dentali naturali adiacenti.
È possibile trovare una descrizione completa di questo caso, con tutte le fasi cliniche, chirurgiche e protesiche, le fasi di laboratorio e un video full-HD della chirurgia, sul canale PGR by Paolo Casentini di Osteocom.
Bibliografia:
1. Chen S, Buser D Implants in post-extraction sites. A literature update. In: Buser D, Wismeijer D, Belser U, editors ITI Treatment Guide, Vol 3: Implant Placement in Post-extraction Sites. Treatment Options. Berlin Quintessenz 2008. p 9-14
2. Finelle G, Lee SJ. Guided Immediate Implant Placement with Wound Closure by Computer-Aided Design/Computer-Assisted Manufacture Sealing Socket Abutment: Case Report. Int J Oral Maxillofac Implants.2017 Mar/Apr;32(2):e63-e67.

Paolo Casentini
Libero professionista a Milano Fellow e past president della sezione italiana di ITI (International Team for Implantology) Socio attivo IAO (italian Academy of Osseointegration)
Caro Paolo,
un brillante esempio clinico di risultato estetico e funzionale da cui traspare la passione per la professione e l’alta qualità di programmazione ed esperienza clinica.
Complimenti a te scontati ma spero sempre graditi.
Un caro saluto e come sempre buon lavoro.
Aldo
Un buon lavoro, semplice e “pulito”.
Sarebbe stato utile e interessante avere delle immagini dell’alveolo prima della protesizzazione definitiva, nonchè della parte inferiore (quella a contatto con l’alveolo e i tessuti gengivali) sia della “vite di guarigione personalizzata”, sia del manufatto protesico definitivo.
Mauro