Paziente di 50 anni in buona salute generale, si presenta in urgenza per la frattura di un elemento dentario.
All’esame obiettivo si evidenzia la frattura di una parte della corona clinica del dente 26 e la perdita del vecchio restauro (fig. 1).
La radiografia diagnostica mostra un precedente trattamento endodontico incongruo, dei coni d’argento inseriti nei due canali vestibolari.
Non sono invece apprezzabili lesioni apicali di origine endodontica (fig. 2). Per il recupero funzionale dell’elemento in esame, fondamentale è stata la corretta valutazione di alcuni aspetti: le richieste del paziente, che voleva un trattamento il più possibile risolutivo e senza compromessi, la zona di estetica relativa, l’esposizione e quindi la contaminazione del vecchio trat-tamento endodontico, la mancanza di effetto ferula del dente 26, la presenza del dente limitrofo (25), discromico e già trattato endodonticamente.
Per ottenere un corretto isolamento del campo operatorio, durante la prima seduta è stato eseguito un pre-trattamento in composito, grazie al quale è stato possibile posizionare la diga di gomma, perfezionando poi il sigillo con diga liquida fotopolimerizzabile (fig. 3).
Procedendo col ritrattamento endodontico, sono stati rimossi i coni d’argento e il vecchio cemento canalare, mediante apposite pinzette, solventi e strumenti endodontici manuali e ultrasonici (fig. 4).
La sagomatura dei canali radicolari è stata realizzata con strumenti meccanici in Ni-Ti, mentre la detersione è stata ottenuta alternando lavaggi di ipoclorito di sodio al 5% riscaldato e lavaggi di Edta.
Verificata la corretta lunghezza di lavoro con radiografie intra-operatorie (fig. 5), si è proceduto all’otturazione dello spazio endodontico mediante compattazione verticale a caldo della guttaperca, cemento all’ossido di zinco eugenolo e successivo back-packing in guttaperca plasticizzata (fig. 6).
In un appuntamento successivo è stata realizzata una ricostruzione pre-protesica in composito con inserimento di un perno in fibra di vetro, la preparazione e l’applicazione di provvisori pre-limatura sia dell’elemento 25 che 26 (fig. 7).
Data la scarsità di tessuto dentale residuo sano, al fine di ottenere un effetto ferula sufficiente ed affidabile, si è eseguito, in un appuntamento dedicato, un allungamento di corona clinica, allestendo un lembo vestibolare a spessore parziale, e un lembo palatino assottigliato.
Gli elementi dentari sono stati ripreparati intra-operatoriamente a livello della cresta ossea e il lembo è stato poi suturato a livello della cresta ossea mediante una sutura a materassaio verticale ancorata al periostio (fig. 8). Attesi sei mesi per la guarigione e la maturazione dei tessuti, il caso è stato finalizzato realizzando due corone complete in zirconia monolitica (figg. 9, 10 e 11).
Il paziente è stato inserito in un protocollo di richiami di igiene orale periodici e controlli radiografici ogni 12 mesi (fig. 12).

Riccardo Dosoli
Libero professionista in Besana Brianza e Milano Socio Attivo AIE (Accademia Italiana di Endodonzia) Si dedica prevalentemente al recupero interdisciplinare dei denti compromessi