Abrasione ed erosione sono fra le cause più comuni di distruzione dei tessuti duri nei denti di un sempre maggior numero di pazienti. Un moderno modello di trattamento deve prevedere la prevenzione e l’inibizione delle cause con tecniche di restauro adesive meno invasive. Percentuale di tessuti duri persi nei denti posteriori e dimensioni dei restauri per riabilitarli, sono la guida e le condizioni per il piano di trattamento (figg. 6 e 7). Per i denti anteriori, è l’aspetto biomeccanico a guidarci verso compositi diretti o indiretti in ceramica o composito. Tecniche bilaminari adesive più conservative ad alto impatto estetico e funzionale, come quelle proposte da Vailati-Belser, Dietschi-Argente, Magne, Spreafico e altri autori, possono essere una valida alternativa.
Nell’aspetto linguale, per motivi erosivi/abrasivi, e anche per l’aumentata DVO (dimensione verticale di occlusione), il ripristino con composito diretto o con indiretti in composito, resta una scelta pressoché obbligata. Nei settori posteriori la scelta sarà invece per un approccio minimamente invasivo, nei casi con minima e moderata usura, utilizzando compositi diretti, che permettono di evitare una preparazione marginale e una riduzione occlusale.
Paziente maschio, 55 anni, bruxista, con erosioni da reflusso gastrico (figg. 1, 2, 3, 4 e 5). Richiesta: migliorare estetica e allineamento dei denti (Classe Angle II/2). Disponibilità esigue di tempo e denaro per un trattamento ortodontico e riabilitazioni complesse e costose. Trattamento secondo schema proposto, senza venir meno ai principi di precisione e trattamento basato sull’evidenza scientifica, seguendo i protocolli adesivi della SMD di Ginevra.
Anamnesi iniziale (generale e dentale).
Analisi dei modelli in articolatore e wax-up (figg. 6 e 7): perdita tessuti duri lieve-moderata e minima necessità di aumento DVO. Regolarizzare i piani occlusali e allineamento dei frontali superiori. Spazio incisale di 1 mm nei frontali rispettato. Si può scegliere una Full Mouth Rehabilitation con compositi diretti. Sulle full crowns (2 anni) in posizione 15, 36 e 46 (denti asintomatici, senza lesioni periapicali), si è optato per compositi diretti su ceramica, seguendo il protocollo adesivo. Dal wax-up sono state costruite chiavi in silicone posteriori per il mantenimento dei punti di contatto occlusali e chiavi anteriori (figg. 14 e 15), per ricostruire le facce linguali e palatine dei frontali.
Richiesta del paziente: tinta dei denti uniforme e chiara. Scelta: un composito utilizzabile in un solo apporto mono-massa per lo strato dentina, Tetric EvoCeram Bulk Fill tinta IVA (Ivoclar Vivadent), sormontato da una sola apposizione di composito Tetric EvoCeram B1 (Ivoclar Vivadent) per lo strato smalto. Per il restauro sulle corone 15, 36 e 46 si è effettuato un solo incremento di Tetric EvoCeram B1 a ricostruire lo smalto. Nella ricostruzione dei frontali, si è scelto l’uso del composito altamente estetico IPS Empress Direct B1(Ivoclar Vivadent), in stratificazione naturale, secondo la tecnica proposta dal Dr. Dietschi (fig. 15) e usato per ricostruire anche le numerose Classi V cervicali, con la tecnica dei profili d’emergenza (tecnica BOPT) per il recupero delle retrazioni gengivali (figg. 17, 18, 19 e 20). Fabbricazione di un bite di protezione inferiore, portato la notte e, possibilmente, anche di giorno nei momenti di pausa o durante attività sportive, quando si possono scatenare maggiori carichi parafunzionali.

Piero Parisini
Odontoiatra presso SMD, Università di Ginevra, Svizzera Divisioni di protesi fissa e conservativa
Caro Piero,
un vero piacere vedere un caso tanto curato in tutti i sensi, dall’iconografia ai dettagli clinici.
Un vero fiore all’occhiello per l’ odontoiatria.
Un cordiale saluto e tanto buon lavoro.
Aldo