Una caratteristica della tecnica All-on-four è l’utilizzo di impianti inclinati che permettono di ridurre il cantilever distale della protesi. Inoltre offre la possibilità di evitare complessi interventi di chirurgia avanzata e di sfruttare al massimo i volumi ossei nei settori posteriori, posizionando gli impianti nell’area adiacente al nervo alveolare inferiore o lungo la parete anteriore del seno mascellare.
Presupposto per il carico immediato è una buona stabilità primaria di tutti gli impianti. Un valido aiuto sono sicuramente gli impianti XCN Max Stability (Leone) che, grazie al loro macro design, facilitano questo compito.
Fasi protesiche
Con il sistema implantare XCN Leone le fasi protesiche che avvengono immediatamente dopo l’inserimento degli impianti sono rese particolarmente semplici.
Gli Abutment Gauge permettono di misurare l’altezza dei tessuti gengivali e l’inclinazione degli impianti.
I monconi Mua sono liberamente posizionabili a 360° e forniti montati su una lunga vite polifunzionale, quindi facili da posizionare negli impianti e da orientare nella ricerca del parallelismo desiderato.
I Mua sono disponibili angolati a 0°, 7,5°, 15°, 25° e 35° in quattro altezze gengivali in grado di recuperare ogni genere di disparallelismo fino a 50° grazie all’emergenza tronco-conica dei monconi.
L’immediata ritenzione negli impianti, dovuta dalla connessione impianto-moncone a cono Morse, agevola l’orientamento dei Mua in bocca, ai quali è stato rimosso l’esagono 360° per il carico immediato: i monconi rimangono nella posizione che l’operatore ha trovato senza necessità di essere subito fissati. L’attivazione definitiva dei quattro Mua negli impianti con l’apposito percussore richiede pochi secondi, vista l’assenza di viti di connessione impianto-moncone da avvitare. La protesi avvitata viene poi realizzata con l’ausilio di appositi cilindri in titanio sui quali viene incollata o saldata la struttura di supporto per assicurare la passività. La protesi viene infine fissata sui Mua grazie alla grande vite protesica (diametro di 2 mm) risultando semplice da manovrare ed estremamente robusta.
Caso clinico
A titolo esemplificativo si riporta il caso clinico di una signora di 60 anni che si è rivolta a noi per riabilitare l’arcata inferiore con una soluzione protesica fissa. Dall’esame clinico e radiografico emerge che i pochi elementi naturali residui non sono più recuperabili. Dopo aver illustrato alla paziente le soluzioni percorribili, si decide di comune accordo per una riabilitazione implantoprotesica All-on-four a carico immediato.
Si esegue quindi un esame Cone Beam e si evidenziano i forami mentonieri e il canale incisivo per pianificare la posizione, il diametro, la lunghezza e l’inclinazione degli impianti da inserire.
L’intervento chirurgico segue il protocollo standard All-on-four con tecnica chirurgica a mano libera: dopo l’estrazione di tutti gli elementi presenti (fig. 1) si procede con toilette chirurgica, lavaggio con Rifocin antibiotico, apertura del lembo e appiattimento della cresta. Vengono evidenziati i forami mentonieri con matita copiativa e posizionata la dima All-on-four in un foro di diametro 2,2 mm realizzato in zona mediana. Segue la preparazione dei quattro siti implantari, distalmente inclinati, con fresa lanceolata da piezoelettrico, fresa pilota (fig. 2) e frese elicoidali con stop.
La fase successiva è l’inserimento di quattro impianti Max Stability (Leone), uno di diametro 4,5 mm e lunghezza 14 mm in posizione 44 (fig. 3) e gli altri tre di diametro 3,75 mm e lunghezza 14 mm in posizione 42 e 34 e lunghezza 12 mm in posizione 32. Dopo aver scelto i monconi Mua con gli Abutment Gauge (fig. 4), vi è l’inserimento e orientamento dei Mua per raggiungere il migliore parallelismo (fig. 5); segue l’attivazione definitiva dei Mua negli impianti, il riempimento del difetto osseo in posizione 44 con del biomateriale e la sutura. Si finalizza con presa dell’impronta intraoperatoria della posizione dei Mua (fig. 6) e protezione dei Mua con viti di guarigione.
La mattina seguente viene provata la struttura metallica e la protesi diagnostica. Nel pomeriggio dello stesso giorno si consegna la protesi a carico immediato All-on-four (figg. 7, 8 e 9).
Il controllo clinico e radiografico a sette mesi di distanza conferma l’osteointegrazione degli impianti senza alcuna perdita ossea (figg. 10, 11 e 12). La paziente è pienamente soddisfatta sia del risultato estetico che funzionale.

Renato Turrini
Libero professionista a Massarosa (LU)