Paziente di 75 anni, Asa 1, non fumatrice, si presenta con una protesi mobile parziale superiore e un ponte protesico tradizionale incongruo nel VI sestante (47-X-45), che necessita di una riabilitazione di tipo fisso. Dopo esame clinico e Cbct, osserviamo la presenza di un impianto compromesso in posizione 46, un difetto parodontale infraosseo a tre pareti mesiale a 47. L’elemento 17 appare privo di corona, I e III sestante mostrano seni mascellari estremamente pneumatizzati e un setto di Underwood disposto orizzontalmente in corrispondenza di quello sinistro, circa 8 mm apicale rispetto alla cresta ossea. È evidente un assottigliamento bilaterale dei tessuti molli in corrispondenza delle zone edentule.
Data l’età della paziente, il trattamento chirurgico è pianificato digitalmente per essere completato in due soli interventi.
Il primo di essi tratta l’arcata inferiore: dopo la separazione dall’elemento 47 si rimuove il ponte protesico. Una volta realizzato un lembo paramarginale vestibolare, l’impianto sul sito 46 viene rimosso ed eseguita l’estrazione atraumatica del 45. La degranulazione del difetto parodontale, la levigatura e la decontaminazione con gel Edta al 24% vengono eseguiti sulla superficie radicolare del 47. Vengono quindi posizionati due impianti Prama (Sweden & Martina) con collo Utm, eseguendo simultaneamente Gbr e Gtr utilizzando un biomateriale a base di carbonato apatite ad alta porosità miscelata con acido ialuronico reticolato. L’innesto è ricoperto da una membrana rigida di collagene reticolato fissata alle viti chirurgiche di chiusura degli impianti, previa mucotomia circolare del lembo in corrispondenza dell’impianto 46.
L’arcata superiore viene trattata con rialzo vestibolare del seno bilaterale e contestuale inserimento di impianti intramucosi Prama su 15, 16, 24 , 25, 26. A causa dell’elevata atrofia, per ottenere una maggiore stabilità primaria, la preparazione viene eseguita utilizzando le frese del kit Mise (Sweden & Martina) in grado di deformare, anziché erodere, il pavimento del seno. Una matrice di collagene viene perforata e posizionata bilateralmente attorno ai colli intramucosi degli impianti, quindi ricoperta con lembi chirurgici per consentire un aumento dello spessore del tessuto molle sovracrestale. A causa del setto di Underwood situato a 8mm dalla cresta ossea, l’impianto in sede 25 (8,5 mm di lunghezza) alla fine dell’inserimento risultava leggermente inclinato distalmente nella sua porzione apicale, senza però pregiudicare la corretta emergenza protesica.
Conclusioni
A un anno si osserva una perfetta osteointegrazione clinica e radiologica degli impianti in tutte le sedi e una risoluzione del difetto parodontale mesiale all’elemento 47. L’utilizzo di impianti con collo Utm ha facilitato la maturazione dei tessuti molli e favorito la formazione di un tunnel mucoso stabile. La possibilità di combinare più tecniche con pochi interventi chirurgici permette di ottimizzare i processi di guarigione oltre che di ridurre i tempi complessivi.

Stefano Scavia
Libero professionista a Basiglio (Milano)