Recentemente è stato sviluppato un grado medicale di Peek (BioHpp) che ha caratteristiche importanti quali elevata forza e durevolezza meccanica, buone caratteristiche elettriche, resistenza all’idrolisi, biocompatibilità e resistenza ad agenti chimici e alla sterilizzazione.
L’obiettivo del nostro studio è quello di presentare un caso clinico di riabilitazione implanto-protesica post-traumatica con l’utilizzo di abutment implantari provvisori e definitivi in BioHpp.
Caso clinico
La paziente, di 66 anni, si è presentata presso l’Istituto Stomatologico Italiano di Milano con trauma avulsivo dell’elemento 21 e lussativo laterale dell’elemento 11. Successivamente al riposizionamento manuale in anestesia locale del dente 11 e splintaggio di 8 settimane con riabilitazione protesica provvisoria di tipo Maryland Bridge dell’elemento 21, si è deciso, data la mobilità di I grado e in accordo con la paziente, per un piano di trattamento comprendente un impianto post-estrattivo in sede 11 e un impianto in sede 21.
Si prescrive terapia antibiotica con amoxicillinia (1 compressa ogni 12 ore per sei giorni con inizio il giorno precedente l’intervento) e disinfezione del cavo orale con clorexidina diclugonato allo 0,12% due volte al giorno fino a 10 giorni dopo l’intervento.
Dopo l’anestesia locale, si procede all’elevazione di un lembo mucoperiosteo e all’estrazione atraumatica di 11, prestando particolare attenzione alla conservazione della corticale vestibolare, condicio sine qua non per cui l’impianto non può essere inserito e deve essere rimandato.
Si procede con l’inserimento più palatale degli impianti con diametro di 4 mm e lunghezza di 12 mm (Sky implant, Bredent medical) in sede 11 e 21.
Successivamente si effettua un innesto di osso eterologo bovino deproteinizzato Bio-Oss (Geistlich Pharma) per rigenerare la depressione ossea dovuta al trauma (fig. 1).
Contestualmente all’intervento chirurgico si procede con la protesizzazione immediata grazie all’avvitamento di pilastri provvisori in BioHpp (Sky elegance abutment, Bredent medical) e al posizionamento di corone provvisorie in resina opportunamente scaricate dai contatti sia centrici che eccentrici (fig. 2).
A osteointegrazione avvenuta sono stati sostituiti i primi abutment in BioHpp con altri pilastri provvisori, in modo da condizionare i tessuti molli adeguatamente e creare un profilo di emergenza esteticamente corretto (fig. 3).
Successivamente alla maturazione dei tessuti è stato possibile ottenere degli abutment definitivi in BioHpp (Sky elegance abutment, Bredent medical) e delle corone in ceramica integrale che soddisfacessero i criteri estetici ottenuti nella fase dei secondi provvisori (fig. 4).
Conclusioni
Il BioHpp è un materiale che presenta una caratteristica di resistenza alla rottura e all’abrasione anche a spessori molto piccoli, oltre che un’ottima estetica dovuta alla sua traslucenza e al suo colore che permette di ottenere risultati altamente estetici, simili alla zirconia ma con costi inferiori.
Le proprietà meccaniche del materiale permettono di modificare gli abutment senza essere rimossi, preservando così la maturazione dei tessuti molli perimplantari.
In conclusione, gli abutment in BioHpp possono essere una valida alternativa ai materiali fino ad oggi utilizzati per la realizzazione di abutment implantari.
Autori: Andrea Enrico Borgonovo, Professore a.c., Scuola di Chirurgia Odontostomatologica, Università degli Studi di Milano
Federico Rigaldo, Carlo Verri, Dipartimento di Riabilitazione Orale, Istituto Stomatologico Italiano, Università degli Studi di Milano

Andrea Borgonovo
Professore a.c., Scuola di Chirurgia Odontostomatologica, Università degli Studi di Milano