Un paziente maschio di 55 anni, in buone condizioni di salute generale, si presenta alla nostra attenzione per instabilità della protesi totale superiore e della protesi parziale inferiore. All’esame obiettivo si evidenzia residuo radicolare di elemento 2.4 cariato, con abbondanti accumuli di placca e riduzione del supporto parodontale, si evidenzia inoltre area eritematosa in corrispondenza della gengiva aderente del secondo sestante che risulta compatibile con il frizionamento della protesi causato dalla ridotta stabilità. A livello dell’arcata inferiore si evidenziano elementi 4.3 e 3.3 con carie radicolare e con abbondanti accumuli di placca. Inoltre a livello dell’arcata inferiore è presente un’importante atrofia della cresta ossea delle selle edentule posteriori (figg. 1 e 2).
Il piano di trattamento proposto e concordato con il paziente prevede l’estrazione degli elementi 2.4, 3.3. e 4.3, l’inserimento di sei impianti superiori, quattro inferiori e riabilitazione protesica cementata superiormente e avvitata inferiormente.
Procedura chirurgica e protesica
A sei settimane dalle estrazioni è stata eseguita la chirurgia implantare. Sono stati utilizzati impianti Astra Tech OsseoSpeed di 13 mm di lunghezza e diametro 3.6 e 4.2 per l’arcata superiore e di 15 mm di lunghezza, diametro 4.2 per l’arcata inferiore. Infine sono stati avvitati i pilastri di guarigione e apposti i punti di sutura.
A due mesi dal posizionamento implantare sono state prese le impronte superiore e inferiore ed è stata eseguita la ceratura diagnostica per la realizzazione di protesi provvisorie avvitate (fig. 3).
Dopo altre 4 settimane i modelli e la ceratura diagnostica sono stati spediti presso il centro Atlantis in Svezia per la realizzazione delle strutture protesiche definitive, superiormente sono stati richiesti sei pilastri paralleli per soluzioni cementate (Atlantis abutment, Dentsply Sirona), inferiormente una struttura avvitata in titanio da rivestire in resina composita (Atlantis superstructures, Dentsply Sirona).
In seguito all’approvazione del progetto VAD (Virtual Abutment Design) sono stati ottenuti i pilastri. Su questi ultimi il nostro laboratorio ha realizzato la sottostruttura metallica e ha eseguito la ceramizzazione della protesi definitiva (figg. 4, 5, 6 e 7).
In studio sono state avvitate le strutture protesiche a torque controllato (25 N/cm) e cementata la protesi superiore. I fori di accesso per le viti della protesi inferiore sono stati chiusi con resina fotopolimerizzabile (figg. 8 e 9). Al controllo a 12 mesi i tessuti risultano stabili e in buono stato di salute (figg. 10, 11 e 12).
Discussione e conclusioni
Per la chirurgia implantare si è deciso di attendere la guarigione degli alveoli post estrattivi per garantire una stabilità primaria adeguata. A causa dell’appiattimento dell’architettura gengivale superiore si è resa necessaria una protesi provvisoria che consentisse il rimodellamento dei tessuti molli perimplantari al fine di massimizzare il risultato estetico.
La ceratura diagnostica è stata utile per la progettazione dell’intero caso. Le informazioni da essa ricavate sono state utilizzate per la realizzazione delle protesi provvisorie e hanno consentito la determinazione dello spessore necessario per la sottostruttura metallica e il rivestimento estetico in ceramica durante la progettazione dei pilastri protesici definitivi.
Abbiamo deciso di utilizzare gli abutment Atlantis in quanto presentano un profilo di emergenza che rispetta e sostiene i tessuti e sono in grado di replicare con precisione il profilo transmucoso ottenuto con i provvisori. Inoltre permettono di posizionare il margine di cementazione esattamente dove lo si desidera, sono pilastri facilmente paralleli tra loro, presentano un’assoluta precisione nella connessione e possono essere realizzati in diversi materiali. Nel caso in esame sono stati utilizzati pilastri in titanio nitrurato e non. Inoltre il posizionamento in bocca di questi pilastri risulta semplice e non indaginoso poichè hanno una posizione univoca antirotazionale.
Autori:
Andrea Nicali, professore a.c. all’Università degli Studi di Milano
Giulia Pradal, libera professionista a Verona
Gli autori ringraziano il laboratorio odontotecnico BiArt di Galbiate (Lecco) per la realizzazione delle protesi

Andrea Nicali
Professore a.c. all'Università degli Studi di Milano