Presento il caso di una paziente di 65 anni in buone condizioni di salute, desiderosa di riabilitazione fissa e di ottenere nel breve periodo una condizione di salute orale e un buon grado di comfort.
Lo studio dell’opt e l’esame clinico sono sufficienti alla programmazione della riabilitazione. La compromissione degli elementi dentali residui richiede una bonifica dell’arcata superiore con contestuale inserimento di impianti a carico immediato in tutta l’arcata superiore.
Piano terapeutico
L’ottima disponibilità ossea permettere di porre l’attenzione sull’aspetto qualitativo osseo e il corretto posizionamento delle fixture, potendo in questo modo esaminare in maniera efficace le potenzialità del substrato osseo e perseguire un ideale di posizionamento implantare protesicamente guidato (fig. 1a e 1b).
Previa avulsione degli elementi residui superiori si procede a una mappatura dell’osso mascellare mediante lettore 3 secondo protocollo IDI evolution. Vengono esaminati 12 siti che mostrano caratteristiche di osso D4 nei settori posteriori, quelli infatti edentuli da tempo e non sollecitati da protesi, e di osso D2 nei siti post estrattivi ove presenti le corticali degli alveoli post-estrattivi e un osso adattato al carico masticatorio (fig. 2a).
Quali gli elementi che guidano le modalità e i tempi della riabilitazione? Le aree posteriori presentano caratteristiche estremamente porose (fig. 2a) tali da non rendere predicibile un carico immediato e preferire invece una chirurgia two stage. Viceversa i siti post-estrattivi rispondono a caratteristiche ideali (fig. 2b) per stabilizzare 4 impianti che potranno essere caricati immediatamente, creando così condizione altamente predicibile per un’overdenture provvisoria su impianti post-estrattivi caricati immediatamente.
In tal modo vengono pienamente soddisfatte le esigenze del paziente, che sarà traghettato ai definitivi col minimo disagio, e quelle del curante, che si è affidato a rigorosi protocolli implanto-protesici.

Stefano Mura
Libero professionista