Per garantire la durata della riabilitazione implanto-protesica, la connessione fixture-abutment è un elemento chiave: la mancanza di sigillo tra moncone e impianto può infatti causare complicanze meccaniche e biologiche (1). La perdita del sigillo tra moncone e impianto (2, 3) determina spesso una colonizzazione batterica che esita nella perdita di attacco osseo perimplantare (4).
L’utilizzo di impianti a connessione conometrica permette di ottenere un ottimo sigillo dell’interfaccia fixture-abutment con una riduzione notevole dell’infiltrazione batterica all’interno della connessione. La connessione conometrica con sistema antirotazionale permette di poter progettare e posizionare le fixture e gli abutment con precisione e ripetibilità, a vantaggio dell’accuratezza del manufatto protesico.
Il miglior sigillo tra fixture e abutment che si ottiene con la connessione conometrica si traduce in una migliore guarigione dei tessuti, sia molli che duri, e in una minor perdita di osso marginale rispetto alle connessioni tradizionali. In alcuni casi si è anche evidenziato un guadagno del livello osseo marginale (1).
Caso clinico
Per questo caso è stato selezionato un paziente uomo di 70 anni non fumatore in buona salute generale, portatore di protesi scheletrica nell’arcata inferiore e overdenture fissa su impianti nell’arcata superiore.
Il piano terapeutico prevedeva la scansione tramite Cbct (Hyperion X5, MyRay, Cefla), la programmazione chirurgica virtuale, l’inserimento di quattro impianti in chirurgia guidata (RealGuide5, 3diemme) e il confezionamento di un’overdenture fissa avvitata (fig. 1).
La programmazione chirurgica virtuale ha previsto l’inserimento di impianti a connessione conometrica con sistema antirotazionale (ImpLassic FTP, Dental Tech) circa 1,5 mm sottocrestali, condizione che sembra favorire un migliore sigillo del tragitto transmucoso.
Previa anestesia plessica con articaina 1:100000 si è proceduto all’estrazione degli elementi 33, 34, 35 e 45 ed è stata posizionata la dima per la chirurgia guidata tramite pin di fissaggio (fig. 2). L’osteotomia è stata eseguita seguendo il protocollo chirurgico standard (RealGuide, 3diemme). Sono state quindi inserite le fixture con contrangolo settato a 50 Ncm. La verifica finale del torque di inserimento è stata effettuata con cricchetto dinamometrico (fig. 3).
Per gli impianti in zona 33 e 43 il torque di serraggio ha raggiunto i 70 Ncm, mentre in zona 36 e 46 il torque era di 35 Ncm. Visto il basso torque raggiunto in zona 36 e 46 si è deciso di non effettuare il carico immediato e di modificare la protesi scheletrica aggiungendo due attacchi a pallina (Equator ImpLassic FTP, Dental Tech) (fig. 4).
A tre mesi dall’intervento è stata eseguita una radiografia di controllo e programmata la riapertura degli impianti in zona 36 e 46 (figg. 5 e 6). Sono stati inseriti gli abutment di connessione per la protesi avvitata (Mua ImpLassic FTP, Dental Tech) (fig. 7) ed è stata presa un’impronta di precisione con cucchiaio individuale in articolazione (figg. 8 e 9). L’overdenture è stata confezionata con mesostruttura in metallo e sovrastruttura in resina con elementi dentali in resina (fig. 10). È stata quindi eseguita una radiografia di controllo finale (figg. 11 e 12).
Bibliografia:
1. Battistuzzi P, Kayser A, Peer P. J Oral Rehabil 1987;14:541-547.
2. Meskin LH, Brown LJ, Brunelle JA, et al. Gerodontics 1988;4:126-135.
3. Carlsson GE, Ingervall B. The dentition: occlusal variations and problems. In: Mohl ND, Zarb GA, Carlsson GE, Rugh JD (eds.). A textbook of occlusion. Chicago: Quintessence, 1988:209-226.
4. Jung RE, Pjetursson BE, Glauser R, et al. Clin Oral Implant Res 2008;19:119-130.
5. Rosa EC, Deliberador TM, Nascimento TCLD, et al. Braz Oral Res. 2019;33(suppl 1):e068.
Si ringraziano Gabriele Tagliabue e Armando Tagliabue di Cantù (Como) per la parte odontotecnica

Maurizio Colombo
Libero professionista a Meda