Paziente di sesso femminile di 76 anni di età, all’atto della raccolta anamnesica si presenta con esiti di marcata parodontite cronica a entrambe le arcate. Si notano strutture protesiche cementate su monconi naturali e implantari, in evidenza nelle zone apicali cisti odontogene e perdita d’osso di notevole entità. Per la pianificazione sono state scattate delle fotografie intraorali ed extraorali per la definizione dei limiti perimetrali del volto. Per lo studio dell’intervento chirurgico e protesico sono stati usati Tc volumetrica Cone Beam 3D, elaborati con software Geass 3D e Digital Smile System.
Si è deciso di realizzare, sia per l’arcata superiore sia per quella inferiore, due protesi removibili da applicare subito dopo la bonifica e di inserire sei impianti nell’arcata superiore e sei impianti nell’arcata inferiore.
Dopo circa sei mesi dalla fase chirurgica è stato deciso, previa verifica corretta di osteointegrazione degli impianti con radiografia, di procedere alla parte protesica che comporta una prima fase di progettazione digitale e una seconda fase ibrida.
L’obiettivo principale di questa nostra pubblicazione è quello di far capire che con una buona progettazione chirurgica e conoscenze progettuali dal punto di vista protesico, in virtù dei nuovi materiali a disposizione, si possono ottenere dei grandissimi risultati dal punto di vista funzionale, anatomico ed estetico, i quali possono dare la possibilità ai nostri pazienti di vivere una vita masticatoria e sociale che possa durare negli anni futuri.
Nel terzo quadrante il posizionamento degli impianti è stato limitato in posizione 33, 34 a causa di un esteso riassorbimento osseo. In entrambi i casi è stato eseguito uno scollamento del lembo a spessore totale, dove le suture divaricanti hanno permesso di non ostacolare le manovre chirurgiche. Nelle arcate, dopo le estrazioni, sono state eseguite osteotomie e osteoblastiche con fresa in zirconio montata su moltiplicatore a basso numero di giri sotto irrigazione di fisiologica. Questo ha permesso di poter ospitare sullo stesso livello le basi implantari.
A bonifica eseguita, per entrambe le arcate sono stati posizionati sei impianti nel mascellare superiore e sei impianti nella mandibola. Sono stati scelti impianti Geass Way Extra di diametro 4,5 mm perché, in contesti post-estrattivi, le loro caratteristiche permettono di ottenere una elevata stabilità primaria. Nelle aree con grandi atrofie è stato apportato osso eterologo ricoperto da membrana riassorbibile, mentre per quanto riguarda gli impianti, dopo il posizionamento sono state messe viti di guarigione.
Entrambi gli interventi sono stati effettuati con la presenza dell’anestesista. È stato prescritto uso di clorexidina 0,2% tre volte al giorno per 21 giorni.
Posizionati i transfer e ferulizzati con resina, sono state rilevate delle impronte in polietere. Vengono creati i modelli master con analoghi Geass da 4,5 mm. Viene effettuato il montaggio dei modelli master in articolatore e si pianifica il lavoro analizzando l’uscita dei fori passanti per l’accesso alle viti. Si realizzano index in gesso per la veridicità della posizione implantare modello-cavo orale. Si procede successivamente alla creazione del progetto protesico definitivo con il montaggio dei denti del commercio, che serviranno esclusivamente a validare il piano estetico e funzionale. Il protocollo tecnico di laboratorio prevede infatti la sostituzione dei denti del commercio con una stampa 3D del core dentinale, il quale verrà rivestito tramite iniezione di composito flow.
Si eseguono scansioni del progetto volumetrico analogico per produrre la sottostruttura incollata ai linker Geass. In tal modo si garantisce una passivazione del dispositivo nel cavo orale. Eseguite le iniezioni della parte gengivale e della parte di smalto, otteniamo una riproduzione fedele del progetto protesico iniziale.
I dispositivi rifiniti e pronti vengono direttamente avvitati nel cavo orale, ottenendo resa estetica e performance migliori. Per ottenere predicibilità e precisione utilizziamo la sistematica Vertys Furbo, con chiusura dinamometrica e torque definito: il sistema non è per questo operatore dipendente.
La diagnosi preventiva e la riproducibilità del progetto protesico hanno dato i risultati auspicati.
Si ringrazia il Laboratorio Digitale Artitec 4.0
di Osnago (LC) per la parte odontotecnica

Alessandro Pellegatta
Libero professionista a Garbagnate Milanese
Caro Alessandro,
un caso veramente interessante con una iconografia esemplare anche dal punto di vista squisitamente tecnico. Un grande esempio di passione per la professione dedicato a tutti i colleghi. La cura anche da parte del tecnico si esprime al meglio, per chiudere il cerchio di un caso clinico tanto curato sarebbe interessante vedere anche l’integrazione clinica nella bocca del paziente.
Non posso che farti i complimenti, forse scontati, ma che spero possano essere apprezzati. Un caro saluto e come sempre buon lavoro.
Aldo
Gentilissimo Aldo,
un sincero ringraziamento per l’apprezzamento.
Per chi fosse interessato al follow up del caso o protocolli utilizzati può contattarmi, rimango a disposizione.
Un saluto.
Alessandro