Il paziente A. G. di anni 52 si rivolge a noi per il rifacimento della corona in 1.6 (fig. 1). Al di là della retrazione dei tessuti molli, dalla radiografia appare inevitabile anche il rientro endodontico (fig. 3).
Come abbiamo accennato in passato, nei casi in cui l’aspetto coronale lo consente (pareti coronali contrapposte), optiamo per la ricostruzione con perno orizzontale (fig. 5).
Uno dei motivi dell’impiego di tale tecnica consiste nella conservazione completa del filler endodontico, vantaggio giustificato nei casi di chiusura con tecnica Thermafil, dove è sempre consigliato il rientro in seconda seduta.
Compattare i tempi di ritrattamento e ricostruzione in unica seduta presenta effettivamente noti vantaggi.
Un’altra prerogativa è rappresentata dalla facilità di rimozione in caso di rientro. Infatti, nel perno verticale l’individuazione è indiscutibilmente più indaginosa e, per quanto remoto, esiste sempre il rischio di stripping.
Dopo un ragionevole periodo con provvisorio terapeutico non armato, finalizziamo con una nuova corona in metallo ceramica, seguendo i protocolli classici.
Il caso trattato, di ordinaria odontoiatria, vuole proporre (in casi selezionati) una variante al perno verticale quale semplice alternativa alle nostre ricostruzioni pre-protesiche.

Aldo Crespi
Libero professionista
Il perno orizzontale a mio parere nn offre nessun vantaggio ,si poteva fare una semplice ricostruzione .Ottimo il ritrattamento,che come già scrissi in passato pochi studi riseguono..ottima la ceramica finale,Molto bravi,laboratorio diverso dal precedente.
Caro gfoca,
come scritto nel testo lo scopo del perno orizzontale consiste nell’aumentare la ritenzione della ricostruzione senza invasione endodontica.
Capita infatti di osservare distacchi completi di corona e perni.
Il laboratorio è lo stesso da molto tempo, probabilmente, come accade anche a noi, era particolarmente ispirato con il pennello della ceramica.
Apprezzo la tua costante partecipazione e come sempre buon lavoro.
Aldo