La chirurgia ossea ricostruttiva è sempre più richiesta dai pazienti e dalle necessità di un mondo in costante evoluzione verso l’estetica.
Il caso qui presentato evidenzia una nuova metodica per risolvere queste problematiche con un biomateriale di nuova generazione.
Paziente S. F. di anni 38 con un problema nel quarto quadrante: un vecchio ponte dal secondo premolare al terzo molare si presenta instabile. La paziente viene sottoposta a esame tomografico e la ricostruzione 3D evidenzia una grave atrofia con riassorbimento orizzontale e verticale.
Per ragioni igieniche e di mantenimento si consigliò la rimozione del vecchio ponte e la ricostruzione della cresta edentula per poi inserire impianti e ricostruire il quadrante con corone individuali più facili da mantenere.
Il grave riassorbimento osseo è evidenziato nella prima fotografia: una volta esposta la cresta ossea residua si manifesta come una lama di coltello dello spessore di 2 mm. La Lamina OsteoBiol (Tecnoss) rappresenta una grande innovazione perché è costituita da una lamina curva di osso corticale parzialmente flessibile che si adatta facilmente all’anatomia locale e consente di rigenerare zone molto estese (fino a 3,5 cm di lunghezza).
La lamina corticale in questo caso è prima stata adattata alla morfologia del difetto e quindi stabilizzata (incastrata) tra i denti residui, per ricreare una anatomia più favorevole al posizionamento degli impianti. Sulla cresta residua sono poi state effettuate perforazioni della corticale e quindi la zona è stata innestata con Gen-Os (Tecnoss), osso suino collagenato, stabilizzato dal coagulo del paziente stesso; infine è stata posizionata definitivamente la lamina a copertura dell’innesto per ricreare una nuova anatomia. La re-entry a 8 mesi dalla procedura di ricostruzione evidenzia una quantità e qualità di osso sufficiente al posizionamento di due impianti di diametro standard 4 mm.
Questa procedura combina una semplicità chirurgica a un facile adattamento e abbassa i rischi locali legati alle tecniche di Gbr, in quanto nel caso in cui dovesse esporsi, la lamina si riassorbe senza creare complicazioni di natura locale.

Roberto Rossi
Specialista in parodontologia, libero professionista a Genova