Il ritrattamento del canale radicolare e la microchirurgia endodontica sono le opzioni di trattamento per quella che gli anglosassoni chiamano “post-treatment disease”, ovvero la malattia che segue il trattamento endodontico.
L’accesso chirurgico, indicato quando il ritrattamento del canale radicolare è impraticabile o è improbabile che porti alla guarigione, è caratterizzato da una resezione apicale minima e da una preparazione del canale radicolare che si estende per quanto possibile coronalmente.
Osservazioni nei primi mesi successivi alla microchirurgia endodontica possono sovrastimare la prognosi a lungo termine; per questa ragione, un team di studiosi dell’Università di Tel Aviv ha condotto una sperimentazione in cui gli esiti del ritrattamento chirurgico sono stati valutati in quattro diversi momenti, fino a quattro anni dopo.
Lo studio, pubblicato sulll’International Endodontic Journal (1) ha valutato il risultato di 384 denti trattati con ritrattamento chirurgico e seguiti per 48 mesi. L’elevato numero di casi è uno dei punti di forza dello studio, mentre il fatto che il trattamento sia stato eseguito da un unico operatore rappresenta un vantaggio in termini di uniformità ma può aver introdotto un bias.
Le percentuali di successo dopo 6, 12, 24 e 48 mesi sono state rispettivamente dell’88,5%, 93%, 92,4% e 90,6%. «Nel complesso – scrivono gli autori – pochissimi casi classificati inizialmente come “successo” hanno mostrato una regressione al “fallimento”. Si può concludere che è stato mantenuto un alto tasso di successo del ritrattamento chirurgico a lungo termine».
Il 50% dei denti classificati dopo sei mesi come insoddisfacenti o con guarigione incerta è successivamente migliorato, fino a raggiungere una guarigione incompleta o completa dopo 12 mesi. Nessuno dei casi classificati dopo 12 mesi come guarigione insoddisfacente è invece migliorato in seguito, e solo due classificati come guarigione incerta sono migliorati dopo 24 mesi. «Risulta improbabile che i casi che dopo 12 mesi presentano una guarigione insoddisfacente manifestino un successivo miglioramento e dovrebbero essere considerati come post-treatment disease».
I risultati suggeriscono dunque che i pazienti dovrebbero essere sottoposti a una visita di follow-up un anno dopo il ritrattamento, perché in quel momento l’odontoiatra è in grado di stabilire il probabile esito a lungo termine. L’importanza dell’esame di follow-up a un anno di distanza era del resto già stato dimostrato in letteratura e consigliato in diverse pubblicazioni. Questo approccio è anche conforme alle linee guida sulla valutazione dell’endodonzia chirurgica pubblicate dalla Società europea di endodonzia nel 2006 (2).
È invece opinione dei ricercatori israeliani che la visita di controllo dopo sei mesi sia fondamentalmente inutile, perché lo stato della guarigione non riflette accuratamente il risultato sul lungo periodo.
Renato Torlaschi
Giornalista Italian Dental Journal
Bibliografia:
1. Weissman A, Wigler R, Blau-Venezia N, Goldberger T, Kfir A. Healing after surgical retreatment at four time points: A retrospective study. Int Endod J. 2022 Feb;55(2):145-151.
2. European Society of Endodontology. Quality guidelines for endodontic treatment: consensus report of the European Society of Endodontology. Int Endod J. 2006 Dec;39(12):921-30.