La riabilitazione implanto-protesica è da considerarsi la scelta prioritaria nei casi in cui non esistano margini di recupero degli elementi dentali compromessi.
Tuttavia, nelle situazioni in cui l’atrofia ossea o l’eccessiva pneumatizzazione dei seni mascellari non consentano di utilizzare le convenzionali tecniche di posizionamento implantare, è indispensabile valutare le possibili alternative.
L’inserimento di impianti con forte inclinazione consente spesso di ovviare a deficit ossei. L’attento studio preliminare e l’esperienza dell’operatore permettono di ridurre il numero di sedute chirurgiche, il rischio di complicazioni e i costi per il paziente.
Piano di trattamento
La paziente, di sesso femminile, 61 anni, fumatrice, in buone condizioni di salute generale, si è presentata alla nostra osservazione con la richiesta di una riabilitazione implanto-protesica. All’esame obiettivo e radiografico (figg. 1-2-3-4) si osserva una totale compromissione di tutti gli elementi dell’arcata superiore e di alcuni molari inferiori per malattia paradontale e carie destruenti non emendabili.
Si rileva inoltre una notevole perdita di dimensione verticale a causa di parafunzioni e assenza dei settori latero-posteriori superiori.
Viene proposta inizialmente una riabilitazione full-arch superiore con sinus lift bilaterale, che la signora rifiuta poiché frequentemente all’estero per esigenze di lavoro e per la necessità di avere un provvisorio possibilmente fisso in tempi rapidi.
Si prospetta pertanto una soluzione alternativa con carico immediato post-estrattivo e impianti distali inclinati.
La paziente accetta tale soluzione e sottoscrive i consensi informati relativi all’implantologia. Vengono rilevate le foto intra ed extra orali e i modelli per il montaggio in articolatore.
Procedure chirurgiche e protesiche
La paziente viene sottoposta a profilassi antibiotica con amoxicillina e acido clavulanico (1 gr ogni 12 ore) iniziando 24 ore prima dell’intervento. Tale terapia è continuata per altri 5 giorni dopo l’intervento.
Alla paziente è stata praticata l’anestesia locale (Ubistesin 3M Espe) con vasocostrittore 1:200000.
La prima fase del trattamento consiste nell’avulsione atraumatica degli elementi ritenuti non più recuperabili.
Gli alveoli post-estrattivi sono stati ripuliti accuratamente. Si sono collocati quattro impianti 13 x 4.5 (AnyOne, Megagen Implant) in sede 11, 21, 13, 23 e due impanti 4 x 13 (AnyOne, Megagen Implant) in sede 15 e 25 (fig. 5). Tali impianti sono stati volutamente inseriti con inclinazione distale di 29 gradi, mediante l’utilizzo di bone expander manuali (figg. 6-7), al fine di evitare la penetrazione nei seni mascellari.
Sono stati inseriti due impianti 4.5 x 10 (AnyOne, Megagen Implant) a livello del terzo quadrante. La piattaforma implantare è stata posizionata circa 2 mm sottocrestale. Nella medesima seduta sono stati inseriti 6 MUA (Multi-Unit Abutment) con angolazione di 29 gradi (fig. 8).
Dopo accurata sutura con fili riassorbibili 4/0 si è proceduto alla rilevazione delle impronte mediante cucchiai individuali forati con tecnica pick-up con polietere (fig. 9).
Nella giornata successiva il laboratorio ha provveduto alla consegna del provvisorio rinforzato superiore, che è stato avvitato con assoluta passivazione della struttura (figg. 10-11).
A distanza di tre mesi dall’intervento, valutata l’ottima guarigione dei tessuti duri e molli, è stata rilevata l’impronta definitiva con cucchiaio individuale forato e sono stati rilevati i valori occlusali con arco facciale (figg. 12-13-14-15-16).
La protesi definitiva è stata realizzata in metallo-ceramica tramite metodica Cad-Cam, avvitata superiormente e cementata inferiormente.
Grande attenzione è stata rivolta alla valutazione dei contatti occlusali di centrica ed eccentrica.
In conclusione vorrei ribadire la fondamentale importanza della visita medica, vero pilastro portante di qualsiasi corretta terapia, purtroppo oggi spesso sminuita a semplice accompagnamento, magari gratuito (quale non fosse un atto di alto contenuto professionale) di un qualsiasi preventivo.
Si ringrazia Labor srl di Orsenigo (CO) per le procedure di laboratorio.

Alessandro Freni
Libero professionista a Orsenigo (Como) e Dolzago (Lecco)
Complimenti per il bellissimo lavoro. ( però, se fossero stati denti miei, non me li sarei fatti estrarre…).