Un sorriso sano, armonico e bianco è ormai desiderio di ogni paziente e concludere le cure odontoiatriche sottoponendo il paziente a una seduta di sbiancamento professionale è diventata una pratica molto comune.
Spesso, purtroppo, il paziente giovane che pratica sport agonistico è affetto da ipersensibilità dentinale, dovuta alle diete alimentari stressanti e acide e all’assunzione di sostanze antiossidanti proposte in maniera empirica dagli allenatori, senza la guida di specialisti. Per migliorare le loro performance agonistiche, inficiano la salute del cavo orale. Quando ci viene richiesto dal paziente di sottoporsi a una tecnica di sbiancamento, è opportuno, dopo un’attenta diagnosi dell’odontoiatra e la motivazione a corretti stili di vita di igiene orale dell’igienista dentale, risolvere la problematica dell’ipersensibilità dentinale e della demineralizzazione. Le leggi europee definite sulle tipologie e percentuali di perossido di idrogeno contenuti nei kit sbiancanti hanno incrementato la definizione di nuove tecnologie cosmetiche efficaci.
Alla base di un buon trattamento professionale, l’igiene domiciliare efficace rimane un momento indispensabile per il mantenimento della salute e della bellezza di un sorriso.
Igiene domiciliare personalizzata
Si è presentato alla nostra attenzione un giovane paziente maschio di 26 anni, non fumatore, in buona salute sistemica, con sintomatologia di ipersensibilità dentinale. Il paziente ha espresso la volontà di sottoporsi a una seduta di sbiancamento e chiedeva se fosse possibile nonostante la suddetta ipersensibilità. Dall’anamnesi si è evinto che il paziente è un campione sportivo a livello agonistico di lotta libera e kick boxing.
Si è proceduto con l’esame obiettivo del cavo orale e al sondaggio parodontale per escludere carie attive e infiammazioni parodontali acute. Sono state riscontrate erosioni cervicali diffuse di origine acquisite, dovute all’assunzione di acido ascorbico attraverso Vitamina C sciolta in acqua, rimedio che era stato consigliato dall’allenatore sportivo, come antiossidante dopo ogni allenamento, con una frequenza di oltre quattro volte a settimana, unita a una dieta ricca di frutta.
Materiali e metodi
Eseguiamo un esame approfondito avvalendoci dell’ausilio della videocamera intraorale VistaCam iX (Durr Dental) che attraverso un’elevata profondità di campo, unita a un’eccellente qualità dell’immagine, ci ha consentito di individuare la presenza di un processo carioso interprossimale nell’area compresa tra i denti 1.5 e 1.6; quindi con le immagini rilevate dalla videocamera, evidenziamo al paziente la presenza di una recessione gengivale dovuta a spazzolamento scorretto e una lesione da cattivo utilizzo del filo interdentale nella zona compresa tra i denti 2.5 e 2.6. L’indice di placca rilevato era del 10%, mentre era presente un lieve sanguinamento al sondaggio a carico della superficie linguale degli incisivi centrali inferiori e accumulo di tartaro sulle superfici linguali degli incisivi centrali inferiori. Inoltre era presente biofilm batterico sul dorso linguale.
Si consiglia al paziente la tecnica di spazzolamento “tailoring” personalizzata e condivisa (Nardi et al. 2014), un protocollo personalizzato di mantenimento igienico domiciliare programmato dal professionista e condiviso col paziente, che considera gli aspetti clinici quali biotipo gengivale, presenza/assenza di diastemi, allineamento dentale e permette di scegliere la tecnologia di spazzolini idonea per un efficace controllo della placca.
Nel kit di igiene orale domiciliare è stato inserito lo spazzolino Gum SensiVital (Sunstar) (fig. 1) perché, grazie a un profilo delle setole a duplice livello, consente di raggiungere in maniera agevole gli spazi interdentali e il paziente lo percepisce opportunamente delicato sul bordo gengivale.
Per l’igiene degli spazi interprossimali, è stata indicata la tecnica giusta di flossing con il filo interdentale Gum Ortho (Sunstar) (fig. 2) dopo aver mostrato l’immagine ingrandita acquisita dalla videocamera intraorale della lesione procurata dall’uso scorretto del filo.
Nella zona della lesione è stato indicato l’uso dello scovolino Gum Soft-Picks (Sunstar) (fig. 3), interamente in gomma morbida e flessibile, con fluoro, capace di rimuovere delicatamente la placca.
È stato inoltre suggerito, per il controllo chimico della placca, il collutorio Gum Paroex (Sunstar) con clorexidina 0,06% e Cetilpiridinio cloruro 0,05% e, dopo lo sbiancamento, per mantenere la luminosità del sorriso, il collutorio Gum Original White (Sunstar) ad uso quotidiano con azione combinata brevettata di fluoro e isomalto, che promuove la mineralizzazione dei denti mantenendone il bianco naturale.


Rimineralizzazione e sbiancamento
Le superfici dentali sono state poi esaminate con l’ausilio della videocamera intraorale CS 1600 (Carestream Dental) per una valutazione numerica delle aree di demineralizzazione presenti. Dopo aver registrato gli indici clinici, si procede alla decontaminazione del cavo orale e all’eliminazione delle discromie con airpolishing usando polvere di glicina, formata da particelle più piccole di 63 µm. Si è proceduto al debridement con ablatore a ultrasuoni Mectron Combi con inserto S1 efficace sulle aree sopragengivali e debridment parodontale in modalità soft con apparecchiatura Mectron Multypiezo Pro.
Dopo aver sconsigliato al paziente l’assunzione di acido ascorbico e consigliato una dieta alimentare basica, eliminando i cibi acidi per tutto il periodo del trattamento remineralizzante, si è applicata, in tre sedute, una vernice a base di fluoro, la Voco Profluorid Varnish, nelle zone smaltee erose e sensibili, per sigillare i tubuli dentinali e desensibilizzare l’area trattata. La formazione di depositi di fluoruro di calcio sulle superfici dentali è una componente essenziale per la protezione delle superfici dentali.
Dopo aver verificato con la videocamera intraorale i valori migliorati della demineralizzazione e aver verificato che non vi fosse più presente l’ipersensibilità dentinale, si è proceduto con lo sbiancamento; quindi è stato determinato il colore di partenza prima del trattamento, condividendolo visivamente con il paziente, e documentato il caso fotograficamente. Si è proceduto con l’applicazione del gel sbiancante Perfect Bleach Office+ (Voco) al perossido d’idrogeno al 35% non fotoattivato, che mantiene la concentrazione anche dopo miscelazione.
Dopo il trattamento sbiancante, il paziente non dovrà ingerire cibo o bevande pigmentanti e acide. Dopo lo sbiancamento si è proceduto alla remineralizzazione dello smalto con mousse remineralizzante a base di 1450ppm NaF idrossiapatite e xilitolo (Remin Pro, Voco) per favorire il rinforzo dello smalto e prevenire l’eventuale ipersensibilità dopo lo sbiancamento.
Al paziente è stato suggerito un follow-up regolare per controllare l’efficacia della sua igiene domiciliare.
Dopo una settimana, il paziente si è presentato alla visita di controllo. Sono stati rilevati l’indice di placca e di sanguinamento con le stesse modalità della visita precedente. L’indice di placca era 0% e il sanguinamento assente.
Visita di controllo
Dopo un mese dallo sbiancamento il paziente si presenta spontaneamente in studio, chiedendo una visita per assicurarsi che le manovre di mantenimento igienico domiciliare fossero state eseguite correttamente, per evitare la compromissione della salute orale.
All’esame obiettivo non sono state riscontrate alterazioni degli indici parodontali rilevati durante la seduta precedente (PI 10%). Inoltre, il paziente ha riferito di non aver avuto sintomatologia riconducibile all’ipersensibilità dopo lo sbiancamento. Il paziente ha mostrato una consapevolezza dell’importanza dei controlli periodici e ha richiesto appuntamenti per i richiami, che permetteranno all’odontoiatra e all’igienista dentale di controllare i suoi stili di vita, permettendogli di mantenere la bellezza del sorriso.
Conclusioni
La tecnica di sbiancamento con Perfect Bleach Office+ (Voco) è valida, in quanto stimola l’aderenza ai protocolli di mantenimento igienico domiciliare e abitua il paziente a una maggiore attenzione al controllo efficace dell’igiene domiciliare, inducendo il paziente ai richiami costanti. La tecnica di spazzolamento “tailoring” personalizzata e condivisa, migliora il mantenimento domiciliare della salute orale del paziente.


Autori: Gianna Maria Nardi, Prof. aggr. (Ruc), Università di Roma Sapienza, Dipartimento di scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali; Biagio Rapone, odontoiatra libero professionista in Bari, specialista in chirurgia odontostomatologica

Gianna Maria Nardi
RUC Università Sapienza di Roma