«Auguro a tutti i nostri colleghi un buon ritorno alla normalità, ma vi prego di raccomandare di evitare comportamenti imprudenti che annullerebbero lo straordinario contributo che gli odontoiatri italiani hanno dato nel momento in cui, per tutelare l’interesse collettivo di limitare il contagio, hanno deciso di limitare il loro lavoro alle sole prestazioni urgenti non differibili». A scriverlo è Raffaele Iandolo, presidente Cao nazionale, in una lettera inviata il 27 aprile a tutti i presidenti provinciali.
Agli odontoiatri che intendono riaprire è richiesto però il rispetto di tutti i requisiti di sicurezza che la pandemia impone, anche se ancora non esiste un vero documento di riferimento. Dovrebbe però arrivare a breve: il tavolo ministeriale coordinato dal professor Enrico Gherlone ha concluso i propri lavori elaborando un documento che è stato consegnato negli scorsi giorni al ministero della Salute per la validazione. Il documento di prevenzione del contagio da Covid19 in ambiente odontoiatrico (“Indicazioni operative per la Fase 2 degli studi dentistici”) è un lavoro di sintesi delle attuali conoscenze scientifiche e contiene requisiti e processi di sicurezza per il paziente, gli operatori e il personale di studio, con diretta applicabilità delle procedure alla professione.
Per il presidente Cao si tratta delle misure per tornare alla piena attività in sicurezza. «In caso di mancata attuazione di queste misure da parte dei colleghi – scrive ancora Raffaele Iandolo – è opportuno raccomandare di astenersi dal ripristino della normale attività operativa, nelle more di provvedere all’adozione delle stesse. Ciò va fatto anche al fine di limitare i rischi di applicazioni di natura penale e assicurativa a carico del responsabile dello studio (titolare o direttore sanitario) in caso di evenienze negative legate alla pandemia».
«Abbiamo finalmente di fronte a noi la possibilità di tornare alla nostra routine professionale – conferma Carlo Ghirlanda, presidente nazionale Andi –. Sono tuttavia d’accordo con il presidente Iandolo quando afferma che la nostra attività potrà riprendere i suoi ritmi solo allorquando sarà possibile rispettare con certezza i requisiti di sicurezza nello studio dentistico». Per Andi «Quando le indicazioni ministeriali saranno ufficializzate, ogni odontoiatra saprà a quali specifici requisiti fare riferimento per disegnare in modo puntuale i comportamenti propri, quelli del personale e infine anche quelli dei pazienti nello studio odontoiatrico. Sarà indispensabile a quel punto adeguare il documento di valutazione dei rischi biologici (DVR) del proprio studio. Andi sta per rilasciare il terzo aggiornamento del DVR», che sarà pubblicato nella giornata del 4 maggio e che, dice Andi, «garantirà indicazioni ulteriormente dettagliate alle quali i professionisti potranno fare riferimento».
La comunicazione Cao segna dunque un ritorno alla piena operatività degli studi? Non proprio. La sensazione è che si andrà in ordine sparso: in molti per tornare ad eseguire l’attività elettiva attenderanno la pubblicazione del documento da parte del ministero, altri ripartiranno dal 4 maggio (quasi) a pieno regime, alcuni addirittura non si erano mai fermati.
Andrea Peren
Giornalista Italian Dental Journal