
Antonio Barone
“Aesthetics meet excellence: can we mimic mother nature?” Si parlerà dunque di estetica, al ventiquattresimo congresso internazionale della Società italiana di chirurgia orale e implantologia. Previsto a Milano il 24 e 25 ottobre, sarà presieduto da Antonio Barone, che è presidente della stessa Sicoi.
«Troppo spesso – spiega Barone – si sente parlare impropriamente di estetica: è un termine mal concepito e mal utilizzato dai colleghi. L’estetica è un settore della filosofia che si occupa della conoscenza del bello naturale, artistico e scientifico, ovvero del giudizio, morale e spirituale. Applicata all’odontoiatria, rappresenta non una branca specifica, ma un obiettivo».
Tra i tanti appuntamenti, al congresso, verrà presentato il progetto “Sicoi è medicina odontoiatrica”, nato «dall’idea di dare una nuova prospettiva alla nostra branca, che riporti l’attenzione del clinico sul paziente e sulle sue condizioni di salute. Troppo spesso, nella quotidianità del nostro lavoro, siamo dinanzi a pazienti con numerose patologie, che seguono terapie farmacologiche complesse o sono addirittura polimedicati in età geriatrica. Noi dobbiamo assolutamente conoscerli, saper affrontare le loro richieste ed esigenze, tutelare la loro salute, come elemento chiave di un’odontoiatria che si fonda sulla qualità e la conoscenza».
Proprio in sede congressuale Barone passerà il testimone a Jason Motta Jones. «Quando ho iniziato la mia esperienza di presidente della Sicoi ad interim per la perdita dell’amico Roberto Cornelini ero molto spaventato dall’arduo compito, dalle responsabilità, dall’impegno – ricorda Barone –. E sono stati anni sicuramente duri, di sacrificio, ma che mi hanno ripagato di una straordinaria esperienza. Jason Motta Jones è un giovanissimo presidente, che ha dalla sua parte un meraviglioso carattere, idee brillanti e grande passione. Ed è la persona più indicata per dare alla Sicoi una svolta dinamica, fresca, attiva».
Professor Barone, qual è l’obiettivo del progetto “Sicoi è medicina odontoiatrica”?
La Sicoi ha identificato, dopo un’attenta analisi della letteratura e un ampio confronto con le altre branche della medicina, le tipologie di pazienti che presentano un rischio medico nell’ambito della chirurgia orale e implantare, sia per frequenza delle patologie che per contiguità tra sedi anatomiche.
È proprio il paziente il nucleo del nostro ragionamento e il fine ultimo di ogni nostra ambizione: è dall’attenzione per la sua salute, per i dettagli, che parte la qualità del nostro agire. Il progetto, concepito con il supporto del mio consiglio direttivo, nasce dalla collaborazione con altre società scientifiche nazionali in ambito medico, inerenti diverse specialità (otorinolaringoiatria, cardiologia, anestesia, geriatria) e punta dunque a una visione multidisciplinare.
L’obiettivo è quello di stilare, in maniera semplice, fruibile ma dettagliata, consigli terapeutici che possano affiancare il chirurgo orale nell’esercizio della sua professione.
Il titolo del congresso rimanda invece all’estetica; com’è cambiato col tempo questo concetto?
Fare estetica in odontoiatria significa inquadrare la natura che abbiamo davanti, nelle sue particolarità, nelle sue diversità, nella sua peculiarità; saperne riconoscere i dettagli, le forme, le sfumature; imitarla, cercando di comprenderne i meccanismi. Estetica non è apparenza, non è forma. Estetica è contenuto. È proporzione. Eleganza. Estetica è mimesi assoluta. È la capacità di inserire un qualsiasi nostro restauro, ogni nostra modifica protesica o chirurgica, all’interno di un sistema che va rispettato, che va migliorato e non stravolto.
Compito della ricerca estetica in odontoiatria è quello di formare i professionisti allo sguardo analitico, alla progettazione, alla semplificazione, alla definizione di una flowchart, fatta di elementi corretti e logici, che portano alla perfetta emulazione della natura, intesa come massima espressione estetica. Non più mercificazione di sorrisi, di materiali, di tecniche, bensì esaltazione della diversità come espressione del bello.
La crisi economica degli ultimi anni ha prodotto un ritorno al passato e una rinuncia ai canoni estetici più ambiziosi in nome di un recupero funzionale “fatto in economia”?
Siamo certamente di fronte a una fase complessa: crisi economica e crisi di valori, crisi della branca odontoiatrica e dilagare di concorrenza sleale, cambiamento delle condizioni di vita, mercificazione della salute, speculazione di molte aziende del settore. Il tutto in un quadro tremendo di confusione mal gestita.
Proviamo a mettere ordine. Il problema di oggi non sta nel fare più o meno estetica in base al costo di una terapia. Io credo che si possa fare estetica con cose semplici e con tecniche semplici. È la qualità che sta dietro l’estetica, in particolare l’etica di chi la ricerca, dell’operatore che esegue le terapie e le scelte. Estetica e funzione sono un binomio, non un’alternativa costo-dipendente. Non si fa l’estetica a chi ha soldi e la funzione spicciola a chi non ne ha. Smettiamola di essere noi vittime del mercato. Smettiamola di dare ragione alla concorrenza sleale.
Il peccato del nostro tempo è la poca educazione e la poca informazione, l’incapacità di comunicare. Le aziende low cost sono bravissime in questo: nel martellare la gente, nell’inculcare le loro idee, ma soprattutto nell’approfittarsi della difficoltà economica per vendere un prodotto cosi basso sulla cosa più sacra che ci sia, ovvero la salute. L’atteggiamento del low cost è la mercificazione della salute, come verdura nei supermarket. Questo non possiamo permetterlo, perché la cura delle malattie è la cosa più importante. E non dobbiamo oggi preoccuparci se ciò che estetico costa di più, ma dire che ciò che estetico è anche più funzionale e viceversa. Si possono scegliere tanti materiali con vari costi, ma ciò che conta è la qualità del risultato, la correttezza della diagnosi, l’attenzione alle fasi, alle scelte.
La ricerca dell’estetica è espressione di conoscenza e di preparazione. Non svendiamo mai la conoscenza.
Renato Torlaschi
Giornalista Italian Dental Journal