
Roberto Rosso,
presidente Key-Stone
Una ricerca condotta da Key-Stone per Sidp su mille cittadini rivela una scarsa conoscenza della patologia. Per gli italiani il dentista è ancora la fonte più autorevole in materia: è a lui che spetta intraprendere un percorso di informazione
La parodontite nella sua forma più grave è la principale causa di perdita dei denti nell’adulto ed è la sesta malattia più frequente al mondo. Se al presentarsi dei sintomi della piorrea il paziente non segue la giusta terapia, va incontro a conseguenze che potrebbero essere evitate se solo ci fosse maggiore consapevolezza sulla malattia, sui sintomi e sui percorsi terapeutici.
Allo scopo di valutare il livello di conoscenza dei cittadini adulti italiani su questo tema, le reazioni, l’informazione e la consapevolezza delle tipologie di sintomi e soluzioni, Key-Stone ha realizzato una ricerca di mercato esplorativa. L’indagine, condotta su un campione di mille cittadini italiani maggiorenni, pienamente rappresentativo della popolazione italiana, è stata promossa dalla Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp) allo scopo di sensibilizzare la popolazione sul tema e promuovere l’importanza della diagnosi precoce.
Sintomi e conoscenza della malattia
Circa 20 milioni di italiani adulti soffrono o hanno sofferto di disturbi gengivali. Tre italiani su quattro avrebbero bisogno di un approfondimento diagnostico a causa di sintomatologie associabili alla parodontite e, in particolare, quasi la metà del campione soffre o ha sofferto di un aumento del sanguinamento gengivale spontaneo o durante la pulizia dei denti e la masticazione, primo segno della malattia.
Oltre alle gengive che sanguinano, tra i sintomi più comuni troviamo alito cattivo (33%), recessione gengivale (29%), dolore e difficoltà durante la masticazione (26%), aumento della mobilità dei denti (21%), ascessi delle gengive e gonfiori (19%) (grafico 1).
Sono pochi però coloro i quali al verificarsi di questi sintomi si rivolgono al proprio dentista di fiducia chiedendo aiuto. Quattro italiani su dieci seguono infatti approcci terapeutici inefficaci che impediscono di prevenire e trattare la parodontite, mettendo a rischio non solo lo stato di salute della bocca, ma dell’intero organismo. Tra le soluzioni adottate vi sono: usare rimedi naturali, cambiare spazzolino e lavare maggiormente i denti, modificare la dieta assumendo vitamine e integratori, usare collutori e dentifrici per denti e gengive sensibili. Ignorando le possibili conseguenze, l’11% dei rispondenti semplicemente aspetta che dolore, arrossamento, sanguinamento eccetera «passino da soli» (grafico 2).
Gli italiani «si tengono» la parodontite
L’indagine rivela che circa il 16% dei cittadini che hanno lamentato sintomi associabili alla piorrea, dichiara di non aver risolto la situazione e di avere ancora problemi alle gengive. In particolare, se consideriamo le persone che non si sono rivolte a un professionista per un consulto, ma hanno adottato i rimedi citati precedentemente, la percentuale sale al 20%.
Dati e comportamenti adottati evidenziano quindi un’ignoranza diffusa sul tema: solo un italiano su quattro conosce effettivamente quali siano i danni conseguenti alla malattia.
Le fonti di informazione
Questa conoscenza limitata dei cittadini sull’argomento deriva anche dalla quantità e dalla qualità di informazioni veicolate tramite i mass media e percepite dal pubblico: solo l’8% degli intervistati dichiara di aver sentito in radio o televisione approfondimenti sui disturbi gengivali. Sicuramente un aumento d’informazione porterebbe a maggiore propensione alla prevenzione, diagnosi e cura paradontali.
La fonte d’informazione considerata più autorevole rimane il dentista di fiducia (per il 95% dei rispondenti), seguito dalle associazioni scientifiche specializzate (77%). Nonostante gli italiani non percepiscano e non facciano riferimento ai mezzi di informazione specializzati in medicina come la fonte più affidabile, questi trovano comunque un ampio consenso (67%). In questa classifica per autorevolezza delle fonti, la pubblicità delle case farmaceutiche e di prodotti per la salute orale ottiene l’ultimo posto con un 48% di italiani che dichiara questa fonte come per niente affidabile (grafico 3).
Considerando la diffusione di tecnologia e canali digitali (72% degli intervistati dichiara di utilizzare internet) e la diffusa propensione del pubblico a confrontarsi online cercando notizie, dati e chiarimenti, la ricerca evidenzia un grande interesse del campione intervistato (83%) verso la possibilità di informarsi attraverso un sito neutrale proveniente da una fonte autorevole e indipendente.
Inoltre, più della metà degli italiani è aperta alla possibilità di trovare sulla stessa piattaforma un dentista specializzato in parodontologia. Un servizio aggiuntivo che permetta al cittadino di avere tuti gli strumenti a disposizione su un’unica piattaforma online: dal materiale informativo al “trova dentista”.
Per andare incontro a queste esigenze, è nata la campagna di sensibilizzazione Sidp patrocinata dal ministero della Salute. Accanto a spot radiofonici e televisivi, il progetto si è concretizzato nel portale www.gengive.org in cui il cittadino può trovare tutte le informazioni relative alla malattia e i dentisti a cui rivolgersi.
Roberto Rosso
Presidente Key-Stone