La paziente N.G. di anni 52 giunge al nostro studio nel mese di settembre 2017 accusando mobilità e inestetismo dell’elemento protesico 22. Dalla radiografia si evidenzia una frattura parziale della radice.
Si decide per l’estrazione (fig. 1) e sostituzione dell’elemento con un restauro implanto-protesico. Purtroppo la scarsa quota ossea apicale all’alveolo post-estrattivo e l’alta valenza estetica dell’elemento ci rende cauti e si programma una socket preservation post-estrattiva con l’ausilio delle membrane di PRF (fig. 2).
Durante i cinque mesi di guarigione, la paziente porta una protesi parziale mobile; a guarigione del sito post-estrattivo si evidenzia una buona conservazione dei volumi osseo-gengivali, se pur presente una recessione distale all’elemento 21.
Nel mese di febbraio 2018 si procede all’inserimento di un impianto Leone Max Stability 3,75×12 mm, disegnando un lembo anticipato palatino per consentire un aumento dei tessuti vestibolari. Si sutura con tecnica roll-flap, trasformando l’elemento parziale mobile in una corona singola a carico immediato con l’applicazione dei concetti protesici BOPT (Biologically Oriented Preparation Technique) e cementazione extraorale della corona su un moncone temporaneo in PEEK (fig. 3).
Durante il periodo di maturazione dei tessuti molli vengono apportate opportune modifiche ai profili del provvisorio, al fine di dare maggior spazio al tessuto gengivale (fig. 4).
Dopo due mesi e mezzo dalla protesizzazione provvisoria si è proceduto alla realizzazione del manufatto protesico con tecnica chairside Sirona con l’ausilio del moncone Ti-Base.
In una sola seduta abbiamo realizzato una corona in disilicato, ottenendo un risultato più che soddisfacente.
Nel controllo a tre mesi dal carico definitivo si può apprezzare la perfetta conservazione dei livelli ossei e gengivali (figg. 5 e 6).
Discussione
La buona riuscita di un caso come il presente dipende da molti fattori legati al paziente, all’operatore e anche al sistema implantare. Per la realizzazione di un carico immediato è di fondamentale importanza l’utilizzo di un impianto con un design che permette di raggiungere un’elevata stabilità primaria.
La tecnica di cementazione extraorale utilizzata sia per la realizzazione del provvisorio che per il restauro definitivo permette un’ottima detersione del cemento evitando quindi complicanze legate a eventuali residui di cemento nei tessuti perimplantari. L’affidabilità e il sigillo ermetico della connessione conometrica autobloccante del moncone temporaneo e del moncone Ti-Base aiutano a ottenere e mantenere tessuti sani e stabili.
Teniamo a precisare che un caso come quello qui illustrato è stato portato a termine con buoni risultati anche grazie alla piena fiducia della paziente e alla sua massima motivazione e collaborazione. Ad oggi la paziente sorride, soddisfatta del risultato: la massima ricompensa per chi dedica tutto se stesso alla professione.
Si ringrazia l’odontotecnico Vincenzo Torraco di Orta Nova (Foggia) per le realizzazioni protesiche.

Giuseppe Musiello
Libero professionista a Vico del Gargano (Foggia)