Una paziente di circa 60 anni in buone condizioni di salute generale riferisce una neoformazione rotondeggiante in corrispondenza della gengiva aderente vestibolare a 45 (fig. 1). Nella stessa sede la paziente è stata sottoposta a terapia implantare e radiograficamente è presente un marcato riassorbimento osseo. Il riassorbimento dei tessuti duri è confermato dal sondaggio, che risulta patologico nella regione vestibolare dell’impianto posizionato in sede 35. Non lamenta alcuna sintomatologia dolorosa. Alla palpazione la lesione si presenta di consistenza duro elestica la superficie è liscia e di colorito simile alla mucosa circostante con un’alterazione cromatica tendente al rosso presente nella porzione più coronale. Sono presenti inoltre abbondanti accumuli di placca. Si tratta di un ameloblastoma extraosseo (ameloblastoma periferico).
Dall’anamnesi della paziente è emerso che quella sede era stata precedentemente trattata per un ameloblastoma osseo multiloculare. Si tratta dunque di una recidiva della lesione ossea primaria. L’ameloblastoma è una lesione che si presenta a carico del tessuto osseo dei mascellari con una netta prevalenza della mandibola. L’aspetto radiografico è di solito uni o multiloculare. È considerato un tumore benigno ad aggressività locale e sono molto rare le metastasi a distanza. Il trattamento prevede la resezione del tessuto osseo interessato dalla lesione coinvolgendo anche parte del tessuto sano circostante e quando c’è il sospetto del coinvolgimento dei tessuti molli per perforazione delle corticali i margini chirurgici dell’intervento si devono estendere anche a questa componente. L’ameloblastoma periferico primario è molto raro, si osserva di solito con un aspetto nodulare a carico della gengiva con dimensioni che di solito vanno da 0,5 a 2 cm. Le recidive sono frequenti, in particolare per la forma multiloculare, e si concentrano nei primi 5 anni a distanza dall’intervento, di solito riguardano il tessuto osseo e non quello gengivale.
Nel caso esaminato il trattamento della lesione iniziale era stato di tipo chirugico e aveva interessato solo la componente ossea. La lesione nodulare comunque atipica e la storia clinica della paziente aveva sottolineato la necessità di un ulteriore approfondimento diagnostico. La biopsia incisionale ha interessato esclusivamente il tessuto gengivale ed è stata perfezionata per mezzo del prelievo di una losanga di tessuto patologico. Al momento dell’incisione il tessuto si è presentato di consistenza aumentata e di aspetto biancastro, il prelievo è stato immediatamente immerso in soluzione di formalina tamponata e inviato per l’esame istopatologico (figg. 2, 3, 4 e 5). In seguito alla comunicazione della diagnosi la paziente è stata inviata ai colleghi della chirurgia maxillo-facciale per il trattamento radicale della lesione.

Alberto Pispero
Specialista in Chirurgia orale - Università di Milano, Unità operativa di patologia e chirurgia orale