La paziente B. B., 40 anni, richiede una visita per migliorare un difetto estetico del sorriso dovuto alle recessioni gengivali, all’asimmetria della forma e alla discromia degli elementi del settore antero-superiore. I denti sono stati protesizzati con lega ceramica in seguito a un trauma che ha causato l’avulsione dell’1.1, la frattura e il conseguente trattamento canalare dell’1.2 e dell’1.3.
Dopo qualche anno dalla protesizzazione è stata necessaria un’apicectomia dell’incisivo laterale in seguito alla formazione di una lesione periapicale (figg. 1 e 2).
All’esame clinico la paziente presentava un perno metallico endocanalare decementato sull’1.3, restaurato con una capsula e un ponte in sede 2.1, 1.1 e 1.2.
L’analisi estetica ha mostrato alcuni aspetti critici da correggere, in particolare la forma, l’asse dei denti e il colore. Dalla discussione con la paziente si è deciso di aumentare le dimensioni degli incisivi centrali e di rendere l’incisivo laterale e il canino più simili ai controlaterali, modificando la forma e il bordo incisale del 1.2 e pronunciando le creste cuspidali del 1.3. In questa fase si è deciso anche il materiale per i restauri definitivi: la zirconia.
Si è proceduto quindi alla realizzazione del provvisorio prelimatura in resina (fig. 3). Sono stati rimossi i restauri precedenti dagli elementi frontali. Il moncone del 1.3 è stato ricostruito con un perno in fibra e composito sotto diga. Ultimate le preparazioni a lama di coltello è stato ribasato il provvisorio con resina acrilica autopolimerizzabile e sono stati eseguiti gli aggiustamenti occlusali, funzionalizzando il ponte in centrica, protrusione e laterotrusione.
Nella seduta successiva, a maturazione dei tessuti avvenuta, si è proceduto con l’impronta del provvisorio in alginato e, dopo aver rimosso il provvisorio e deterso i monconi, con l’impronta definitiva (fig. 4). Come materiale da impronta è stato utilizzato il polivinilsilossano in due viscosità con la tecnica dell’impronta monofase bicomponente: a bassa viscosità direttamente nel solco gengivale e a viscosità intermedia nel portaimpronta individuale.
Dall’impronta è stato ricavato il modello maestro realizzato con monconi sfilabili poi montato in articolatore. Sono stati digitalizzati i modelli in gesso con lo scanner da laboratorio e sul software Cad è stato eseguito il digital cross-mounting tra il modello dei denti con il provvisorio e quello dell’impronta definitiva. È stato realizzato quindi il design del ponte seguendo i volumi del provvisorio (figg. 5, 6 e 7). Dopo la fresatura della struttura, da un blocco di zirconia pre-shade e pre-sinterizzata, il ponte è stato caratterizzato con colori ceramici nell’aspetto vestibolare (fig. 8).
La prova clinica ha mostrato armonia della festonatura e una gradevole simmetria delle parabole gengivali. Si è quindi proceduto alla cementazione eseguita con un cemento vetroionomerico ibrido. Il controllo a un mese ha confermato un’ottima integrazione nel sorriso con soddisfazione della paziente (fig. 9).
Per la parte odontotecnica si ringraziano Gino D’Albis, Giuseppe Cristino e Susca Bart
Autori
Giuseppe D’Albis, libero professionista a Mola di Bari
Vincenzo D’Albis, libero professionista a Mola di Bari

Giuseppe D'Albis
Libero Professionista a Mola di Bari (BA)