«Pubblicata dal ministero della Salute la bozza di decreto e il disciplinare tecnico per la piattaforma per la sanità trasparente (cosiddetto Sunshine Act). Ciò vuol dire che la piattaforma è (quasi) pronta a partire». Lo scrive l’avvocato Silvia Stefanelli (Studio Legale Stefanelli & Stefanelli) sulla testata online Agendadigitale.eu, descrivendo la piattaforma come una novità di ampio rilievo non solo giuridico, ma anche e soprattutto culturale, con un impatto molto rilevante nel settore sanitario e soprattutto nei rapporti tra aziende e professionisti sanitari. La pubblicazione del decreto e del disciplinare ha come obiettivo quello di consentire ai soggetti interessati di inviare i propri commenti sulle bozze presentate, entro il 17 settembre attraverso il sito web.
Parte tutto dall’approvazione della legge 3 maggio 2022, numero 62, di cui avevamo già ampiamente analizzato i contenuti in questo articolo e che ha definito un sistema per promuovere la trasparenza delle relazioni economiche tra aziende e sanitari. Ci stiamo ora avvicinando (anche se con il consueto ritardo) alla sua concreta applicazione, con la pubblicazione della piattaforma che conterrà le convenzioni e delle erogazioni in denaro, beni, servizi o altre utilità effettuate da un’impresa produttrice in favore di un soggetto che opera nel settore della salute, quando abbiano un valore unitario maggiore di 100 euro o un valore complessivo annuo maggiore di 1.000 euro; se invece l’erogazione o la convenzione è effettuata a un’organizzazione sanitaria, le cifre salgono rispettivamente a 1.000 euro e 2.500 euro. Devono anche essere dichiarati gli accordi che producono vantaggi diretti o indiretti, connessi alla «partecipazione a convegni, eventi formativi, comitati, commissioni, organi consultivi o comitati scientifici ovvero nella costituzione di rapporti di consulenza, docenza o ricerca».
L’obbligo di comunicazione incomberà sulle “imprese produttrici”. «I primi rumors danno le aziende molto in affanno per questi nuovi adempimenti – scrive Silvia Stefanelli –. Ma soprattutto i medici molto in allerta (per non dire altro) per questa “trasparenza” che andrà a “scoprire le carte” dei diversi rapporti in essere con l’industria. È qui il vero passo avanti: accettare che i rapporti con l’industria sono un fatto fisiologico. La patologia è negarlo o nasconderlo».