Terapia fotodinamica nella disinfezione parodontale
L’abbinamento di un trattamento antimicrobico locale a lento rilascio (antibiotici e clorexidina) durante la terapia parodontale non chirurgica è un supporto spesso necessario e razionale per ridurre la carica batterica sottogengivale e i suoi effetti nocivi sul parodonto. I costi eccessivi, la scarsa reperibilità dei prodotti e la difficoltà di posizionamento di alcune formulazioni ne rendono limitato l’utilizzo.
La terapia fotodinamica con FotoSan 630 (Dentalica) agisce sui batteri grazie all’abbinamento di una fonte di luce che attiva una sostanza reagente (blu di toluidina, TBO) creando un fenomeno ossidativo citotossico per il biofilm batterico. Questo sistema è di facile utilizzo e permette di trattare più siti contemporaneamente contenendo i costi del trattamento per il paziente. Ho introdotto questo sistema di fotodinamica di recente nella mia pratica con buoni risultati clinici e ne sto valutando le diverse applicazioni.
Caso clinico
Il caso clinico presentato mostra il risultato dell’abbinamento della terapia strumentale alla terapia fotodinamica. Edema, sondaggio e sanguinamento evidenziano la sofferenza dei tessuti parodontali (fig. 1). La paziente riferisce un sanguinamento spontaneo della zona.
Si decide di trattare tutto il primo sestante (S.1) attraverso i seguenti passaggi: debridement parodontale ultrasonico, lavaggio delle tasche con soluzione sterile, leggera asciugatura con coni di carta assorbenti nel solco, applicazione del reagente Tbo di media viscosità (nei superiori rimane maggiormente nel sito), utilizzo della luce Led FotoSan 630 con puntale dritto e corto e lavaggio del reagente con soluzione sterile.
Il controllo a 15 giorni dalla terapia (fig. 2) evidenzia la riduzione del sanguinamento dell’area trattata (S.1), la riduzione dell’edema gengivale e la paziente riferisce di avere percepito il miglioramento e la scomparsa progressiva del sanguinamento gengivale.
Terapia fotodinamica nella disinfezione delle superfici dentali
White Spot Lesion (Wsl) è il termine anglosassone che designa una lesione cariosa iniziale dello smalto.La loro comparsa, soprattutto sulla superficie vestibolare degli elementi dentari antero-superiori, compromette sia i risultati estetici che l’integrità dello smalto, trattandosi di macchie visibili e di lesioni cariose sia pure iniziali.
Lo Streptococco mutans è il batterio patogeno maggiormente associato al processo carioso in fase iniziale. Siccome il processo carioso è provocato dall’azione acidogena della placca batterica sui tessuti duri, le terapie convenzionali di igiene orale possono portare un esito positivo nella prevenzione e nel trattamento di tali patologie garantendo la diminuzione e la differenziazione del biofilm patogeno.
Per migliorare tali risultati, alla terapia convenzionale è importante affiancare nuove tecnologie che permettano di sviluppare protocolli terapeutici mininvasivi che ne esaltino l’efficacia, come l’impiego della terapia fotodinamica per la decontaminazione delle lesioni cariose. Diversi studi in vitro hanno dimostrato il potere decontaminante della tecnologia fotodinamica abbinata al reagenteTbo che permette l’abbattimento quasi totale delle specie batteriche patogene mediante tecniche mininvasive che rispettano l’ambiente orale.
Una volta decontaminato il sito affetto da lesione cariosa iniziale, si può passare alla remineralizzazione delle Wsl mediante l’impiego di prodotti fluorati ad uso locale in forma di gel, vernici o schiume e prodotti a base di caseina e calcio fosfato in associazione ad antimicrobici, xilitolo e probiotici per il mantenimento igienico quotidiano.
Caso clinico
Il paziente presenta delle demineralizzazioni dello smalto diffuse nelle aree cervicali. Con il rivelatore tri-tonale si evidenziano le aree con presenza di batteri acidogeni (fig. 3). Dopo un’accurata detersione, le aree interessate vengono trattate con il reagente Tbo ed esposte alla luce Led per 30 secondi a dente (fig. 4 ). Dopo aver lavato il reagente dalla superficie dentale il paziente viene trattato con una crema rimineralizzante; seguirà poi un protocollo rimineralizzante domiciliare.

Consuelo Sanavia
Igienista dentale, docente di scienze e tecniche di igiene orale all’Università di Genova e al master di tecnologie avanzate nelle scienze dell’igiene orale dell’Università di Roma Sapienza