La patologia gengivale, in assenza di altri fattori di rischio, è causata principalmente da contaminazioni batteriche dovuta a un eccessivo accumulo di placca e tartaro. La procedura terapeutica d’elezione per il trattamento di questa patologia consiste nel procedere con sedute di terapia parodontale non chirurgica in ambulatorio, adeguata igiene orale domiciliare con presidi specifici indicati dal professionista odontoiatrico, follow-up periodici e, per evitare recidive, la programmazione di un piano di mantenimento dello stato di salute recuperato, prettamente individualizzato.
Si presenta alla nostra attenzione R. A. di anni 32, paziente di sesso maschile, allarmato dalla presenza di alterazioni dello stato delle gengive nell’arcata inferiore e dal sanguinamento diffuso, sia spontaneo che nelle fasi di spazzolamento domiciliare. Il paziente è in ottimo stato di salute generale, non fumatore, non presenta particolari fattori di rischio.
All’ispezione clinica si denota un quadro parodontale tipico di una gengivite placca-correlata classificabile come una patologia parodontale allo stadio 1, grado A (fig. 1). Il paziente presenta un indice di placca pari al 75%, Bop positivo, sondaggio clinico nei limiti fisiologici eccetto nell’area dell’elemento 3.1 sul quale è presente una recessione gengivale sulla faccia vestibolare della corona causata da accumulo di tartaro pari a 2 mm.
Si opta per una terapia parodontale non chirurgica, con seduta d’igiene orale professionale Full Mouth Disinfection e supportata da terapia laser con tecnologia Helbo (bredent medical), poiché il paziente presenta un biotipo gengivale spesso e quindi favorevole al trattamento (figg. 2 e 3). Da alcuni anni sono noti i successi terapeutici della terapia fotodinamica antimicrobica come terapia aggiuntiva mininvasiva. Grazie a questa terapia è possibile ottenere un’efficace riduzione dei batteri normalmente di 2-4 potenze decimali nelle aree raggiunte da una sostanza colorante fotosensibile e poi esposte a una luce laser di bassa intensità (Lilt) che attiva le molecole colorate, trasferendo la loro energia alle molecole d’ossigeno presenti localmente. In questo modo si formano molecole d’ossigeno singoletto estremamente aggressive, che con l’ossidazione lipidica vanno a distruggere i batteri nel biofilm. Inoltre, l’effetto fotodinamico della Lilt favorisce una riduzione del dolore, una veloce remissione dell’infiammazione e la rigenerazione dei tessuti interessati.
Il paziente viene congedato con un piano individualizzato per l’igiene domiciliare, che prevede inoltre l’utilizzo di un collutorio all’olio extravergine d’oliva ozonizzato, che consente di ottenere un effetto di decontaminazione e di biostimolazione.
Dopo dieci giorni, così come concordato, viene eseguita una rivalutazione dello stato di salute parodontale del paziente che presenta Bop negativo, sondaggio parodontale fisiologico, PI 10%, assenza della recessione sull’elemento 3.1 (fig. 5).
Quello che viene osservato in fase di rivalutazione è una completa restitutio ad integrum dei tessuti gengivali, e il tutto è stato ottenuto in un’unica seduta di terapia parodontale non chirurgica laser-assistita. La tecnologia laser Helbo si è rivelata di enorme supporto nell’esecuzione del trattamento in quanto è stata mininvasiva e confortevole per il paziente, efficace e rapida per il clinico. Ad oggi, si può affermare con estrema sicurezza che quanto riportato in letteratura sull’importanza dell’effetto della terapia fotodinamica sui microrganismi e sui tessuti gengivali è assolutamente riscontrabile nella pratica clinica quotidiana.
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Giulio Papa
Libero Professionista a Caserta