Ricercatori della Tokyo medical and dental university (Tmdu) hanno scoperto cosa conferisce agli impianti in titanio la loro straordinaria biocompatibilità, ampiamente sfruttata nella realizzazione di protesi, sia odontoiatriche che ortopediche.
Grazie alla sua particolare robustezza e resistenza alla corrosione, il titanio è da tempo ampiamente utilizzato in campo odontoiatrico e ortopedico, specialmente perché si è notato come, nei pazienti sottoposti a impianti di questo materiale, non si sviluppi quella risposta immunitaria che normalmente si verifica quando un materiale estraneo viene inserito all’interno del corpo.
Questa biocompatibilità può tuttavia costituire un problema in determinati frangenti, per esempio quando le viti in leghe di titanio si integrano troppo strettamente al tessuto osseo e possono essere difficili da rimuovere qualora, a lungo termine, dovesse risultare necessario.
Nonostante numerosi studi sulle reazioni biologiche ai materiali impiantati, la ragione della biocompatibilità del titanio era rimasta finora poco chiara. Come gli esperti giapponesi hanno spiegato su Science and technology of advanced materials (1), la risposta sta nel fluido extracellulare. Il risultato è stato ottenuto immergendo sottili dischi di titanio in una soluzione contenente diversi tipi di ioni e dalla composizione simile al plasma e al liquido interstiziale. Ricorrendo a sofisticate tecniche di misurazione fotoelettrochimica e alla spettroscopia fotoelettronica a raggi X, gli autori sono riusciti a chiarire la ragione della biocompatibilità del titanio quando impiantato, come accade nel caso di protesi d’anca o di impianti dentali. È infatti la capacità di questo metallo di reagire con i corretti ioni presenti nel liquido extracellulare a consentire al corpo umano di “riconoscerlo”, non attivando alcun tipo di risposta immunitaria per tentare di rimuoverlo.
Secondo i ricercatori giapponesi, questo lavoro potrà stimolare nuovi approfondimenti in letteratura, fino ad arrivare a una nuova generazione di impianti medici di durata ed efficienza ancora maggiore rispetto a quelli attuali.
Renato Torlaschi
Giornalista Italian Dental Journal