La tonsillectomia comporta benefici a breve termine per le persone che soffrono di alcune condizioni come infezioni ricorrenti alla gola, apnee ostruttive del sonno e altre patologie che vengono identificate come indicazioni a questo intervento. Tuttavia, studi recenti indicano che sottoporsi a tonsillectomia in giovane età può esporre a maggiori rischi di sviluppare diverse malattie in età adulta. Tra le altre, anche la parodontite, come dimostra uno studio coordinato da Kevin Sheng-Kai Ma dell’Università Nazionale di Taiwan e pubblicato sul Journal of Periodontology.
Gli autori hanno utilizzato i dati raccolti a Taiwan tra il 1999 e il 2013 da un precedente studio di coorte su pazienti con apnea notturna di nuova insorgenza, malattie croniche delle tonsille e delle adenoidi, ascessi peritonsillari e malattie parodontali; hanno selezionato 1.482 casi di tonsillectomia e 14.796 controlli riferiti a soggetti che non erano stati sottoposti a rimozione delle tonsille palatine.
Un’associazione tra tonsillectomia e malattia parodontale è stata effettivamente trovata: «i nostri dati – scrive Sheng-Kai – suggeriscono che i pazienti sottoposti a tonsillectomia corrono un rischio significativamente più elevato di parodontite, rispetto a pazienti con le medesime indicazioni all’intervento che hanno però deciso di non operarsi».
Inoltre, questo studio ha dimostrato che la parodontite come complicanza post-operatoria a lungo termine può verificarsi quattro anni e anche più dopo la tonsillectomia e che il rischio è particolarmente evidente nei pazienti operati prima dei 12 anni di età.
Gli eventi di parodontite post-tonsillectomia sono consistiti principalmente in parodontiti aggressive e acute, prevalenti soprattutto nei bambini e negli adolescenti, specie quelli con malattie infettive sottostanti come la tonsillite o che hanno fatto registrare complicanze sistemiche della tonsillectomia.
«L’importanza dei nostri risultati – hanno aggiunto gli autori – sta nel fatto che convenzionalmente non si ritiene che la tonsillectomia eserciti un’influenza drastica sulle funzioni immunitarie dei bambini. In particolare, sebbene le conseguenze a breve termine della tonsillectomia siano ben documentate e gestite, i suoi effetti collaterali a lungo termine non sono stati completamente studiati: infarto del miocardio, ma anche condizioni immuno-correlate, come le malattie autoimmuni. Ad esempio, uno studio di coorte ha dimostrato che gli individui sottoposti a tonsillectomia avevano un rischio 1,71 volte maggiore di sviluppare infezioni del collo profondo; inoltre, in questi soggetti sono state successivamente diagnosticate malattie autoimmuni con un rapporto di incidenza standardizzato aumentato di 1,34».
I livelli di anticorpi IgA negli individui post-tonsillectomia indicano che le tonsille svolgono un ruolo fondamentale nel generare l’immunità della mucosa. D’altra parte, nel follow-up a lungo termine di ragazzi post-tonsillectomia sono stati osservati conteggi alterati di alcuni tipi di cellule e risposte sovraregolate nel sistema immunitario cellulare e umorale. Queste evidenze suggeriscono che la tonsillectomia potrebbe portare a una disregolazione immunitaria indotta iatrogenamente, con complicazioni simili a quelle di altri importanti interventi chirurgici.
Giampiero Pilat
Giornalista Italian Dental Journal