L’utilizzo degli allineatori trasparenti in ortodonzia è un’opzione terapeutica sempre più comune e rappresenta, ad oggi, il gold standard per la risoluzione di diversi tipi di malocclusioni.
La sistematica Invisalign dà la possibilità di realizzare un workflow interamente digitale tramite l’utilizzo dello scanner intraorale iTero e, tramite il software ClinCheck Pro, di programmare con esattezza la posizione e la grandezza dei singoli attachment. Tutto ciò permette un controllo oculato della biomeccanica e un raggiungimento di obiettivi clinici e terapeutici prima irraggiungibili.
Per realizzare movimenti complessi o di singoli quadranti, come nei casi di asimmetrie o di II classi monolaterali, è necessario ottenere un adeguato ancoraggio affinché si possa raggiungere la posizione corretta senza effetti indesiderati. Oggi si ricorre sempre più spesso all’ancoraggio scheletrico, che permette di semplificare o realizzare movimenti più complessi, minimizzando gli effetti avversi. Poter trattare tutti i tipi di malocclusioni con un approccio “ibrido” rappresenta non il futuro, ma lo stato dell’arte dell’attuale ortodonzia.
Caso clinico
Il caso clinico presentato dimostra che, padroneggiando la biomeccanica degli allineatori, è possibile effettuare qualsiasi tipo di movimento ortodontico programmato anche senza ricorrere all’ancoraggio scheletrico. In particolare, questo caso clinico complesso prevede il trattamento di una seconda classe monolaterale esclusivamente con allineatori trasparenti ed elastici.
La paziente giunge alla mia osservazione all’età di 11 anni e 10 mesi, per correggere l’armonia del proprio sorriso.
All’esame extraorale (fig. 1) si apprezza un volto simmetrico, una buona competenza labiale e un maggiore sviluppo del terzo inferiore del volto. In visione laterale si riscontra un profilo tendenzialmente piatto, un angolo naso labiale corretto e una modesta iperdivergenza delle basi ossee.
All’esame obiettivo intraorale (figg. 2, 3 e 4) si può apprezzare: malocclusione dentale di classe seconda a destra e di classe prima a sinistra (II classe sub divisione), una discrepanza delle linee mediane superiore e inferiore, una discreta esposizione gengivale e una modesta ampiezza del sorriso con curvature irregolari, oltre ad un’ectopia marcata del canino superiore destro (1.3). È presente un affollamento in arcata inferiore con curva di Spee inferiore accentuata. Anche l’arcata superiore presenta disallineamento, ma con un affollamento di minore entità rispetto all’inferiore.
L’ortopantomografia mostra la presenza dei terzi molari superiori e inferiori, bilateralmente, ancora in fase di formazione, e viene confermata anche radiograficamente la posizione ectopica del 13.
All’analisi cefalometrica si evidenzia una prima classe scheletrica (SNA 83,2° – SNB 80,7° – ANB 2,5° – indice di Wits 1,8°), ipermandibolia (GOMe-SN 7,2°) in un paziente leggermente iperdivergente (SnaSnp^GoMe 29,8°). Overjet ed overbite risultano leggermente aumentati. L’incisivo superiore appare normoposizionato, mentre gli incisivi inferiori sono modestamente proclinati con un’inclinazione di 93,7°.
Esposte le problematiche alla paziente e alla famiglia, si comincia una terapia con allineatori trasparenti, secondo sistematica Invisalign, associati all’utilizzo di elastici di classe seconda (3/16 4,5oz). Gli allineatori andranno indossati per 24 ore, verranno rimossi solo per i pasti e per le pratiche di igiene orale. Gli elastici intraorali verranno invece portati con una configurazione particolare, ovvero 24 ore a destra e solo la notte (8-10 ore circa) a sinistra. La prima fase di trattamento ha previsto 27 allineatori attivi, per una durata di circa 7 mesi.
Questo tipo di biomeccanica ha permesso di distalizzare, con distalizzazione al 50%, il primo quadrante e normalizzare i rapporti di classe molare e canino destri. A sinistra viceversa è stato mantenuto il rapporto di classe prima.
Una modestissima riduzione interprossimale in arcata inferiore ha permesso, insieme a un corretto staging e una corretta biomeccanica applicata al piano di trattamento ClinCheck Pro, di minimizzare eventuali movimenti avversi, come la proclinazione antero-inferiore.
Dopo la prima fase di trattamento, è stata realizzata una rifinitura di 14 allineatori volta a migliorare l’interscupidazione posteriore, oltre che finalizzare le fasi di allineamento e livellamento.
Il trattamento è durato 14 mesi e, una volta concluso e dopo aver eseguito foto e radiografie finali, è stata prevista una fase di contenzione ortodontica con retainer Vivera, superiori e inferiori.
Il risultato finale evidenzia un ottimo rapporto di prima classe, canina e molare, bilateralmente. Le arcate sono perfettamente allineate, le linee mediane centrate, overjet ed overbite risultano ora corretti (figg. 5, 6, 7 e 8).
Le radiografie di fine trattamento mostrano un buon parallelismo radicolare, una perfetta inclinazione degli incisivi superiori e inferiori e un netto miglioramento della divergenza. Infatti, la distalizzazione del primo quadrante è stata possibile senza peggiorare, ma anzi migliorandola, l’iperdivergenza iniziale.
La sistematica Invisalign, associata all’abilità del clinico e alle sue qualità diagnostiche, ha permesso di realizzare un trattamento assolutamente efficace nel raggiungimento di tutti i canoni ortodontici, ma altrettanto estetico e confortevole per il paziente. Nonostante la complessità del caso, infatti, il risultato funzionale ed estetico ha pienamente soddisfatto sia il clinico che la piccola paziente e la famiglia.

Andrea Conigliaro
Specialista in ortodonzia