Si rivolge alla nostra attenzione un giovane paziente di 11 anni lamentando un dolore spontaneo, pulsante ben localizzato a livello dell’elemento dentario 4.6. Il paziente riferisce che il dolore viene esacerbato dalla masticazione e dalla percussione del dente. L’elemento dentario che appare ricostruito in composito, non risponde al test di vitalità per stimolazione termica eseguito mediante applicazione a livello del colletto dentario di un pellet di cotone sul quale viene spruzzato del crio spray a base di idrogeno fluorocarbonato. Si esegue una Rx endorale che mette in evidenza una grossa lesione radiotrasparente che coinvolge il terzo apicale di entrambi le radici dentarie (fig.1). Viene in questo modo confermata la necrosi pulpare e diagnosticata una periodontite apicale di origine endodontica in fase di riacutizzazione.
Si esegue il trattamento endodontico dell’elemento dentario. Nei canali si riscontra la presenza di un essudato purulento. Il dente viene trattato con strumentazione combinata manuale e meccanica reciprocante (fig.2) dopo aver localizzato elettronicamente l’apice radicolare (fig.3). Terminata la strumentazione canalare si esegue la decontaminazione endodontica laser assistita mediante sorgente laser al diodo (fig.4) utilizzando il seguente protocollo:
dopo aver segnato con esattezza sulla fibra ottica la lunghezza del canale mediante uno stop di gomma, si introduce la fibra all’interno del canale stesso fino ad 1 mm all’apice; nel canale è presente ipoclorito al 2,5%. Si aziona il laser a una potenza di 1,25-2,5 watt in modalità pulsata e si procede quindi ruotando la fibra in senso orario verso l’apice e in senso antiorario verso l’imboccatura del canale. Il laser viene lasciato agire 5 secondi per canale. Al termine dell’irradiazione viene eseguito un lavaggio con ipoclorito. L’intera procedura viene ripetuta per 3 volte ed effettuata per ogni canale.
Il trattamento combinato Ipoclorito e laser permette di ottenere una completa sterilizzazione del canale oltre che la cristallizzazione con chiusura dei tubuli dentinali.
Al termine della procedura la persistenza di un essudato infiammatorio non consente la perfetta asciugatura dei canali che pertanto vengono trattati con una medicazione intermedia a base di idrossido di calcio e pasta iodoformica (fgg. 5-6).
A quindici giorni il trattamento endodontico viene ultimato ripetendo le varie fasi di decontaminazione laser con il protocollo sopra descritto, i canali dopo esser stati asciugati mediante coni di carta sterili (fig.7) vengono chiusi con guttaperca termoplastica (fig.8).
Il dente viene ricostruito mediante restauro diretto in composito (figg. 9-12).
L’endorale di controllo testimonia il buon riempimento canalare con la presenza di un overfilling di cemento endodontico che si è creato durante la fase di compattazione della guttaperca verosimilmente a causa di un rimaneggiamento apicale provocato dalla lesione endodontica (fig.13).
Si eseguono controlli radiografici endorali a 3 mesi (fig.14), 6 mesi (fig.15) e 9 mesi (fig.16) che testimoniano da una parte la progressiva guarigione della lesione endodontica dall’altra il riassorbimento graduale del materiale endodontico oltre apice.

Enzo Di Iorio
Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria. Specialista in Chirurgia Odontostomatologica. Perfezionato in Odontologia Forense ed in Microscopia Operatoria in Chirurgia Orale. Diploma di Master in Implantoprotesi in Odontostomatologia ed in Biologia e Clinica in Implantologia. Libero professionista in Francavilla al mare (CH)
è il protocollo di Genova del laser Onda? Grazie
Caro Enzo,
anche se penso tu lo sappia, non possiamo esimerci dal farti i complimenti per il risultato clinico e la curata iconografia.
Un cordiale saluto e come sempre buon lavoro.
Aldo
Bruno il protocollo varia (di poco) a seconda delle caratteristiche del laser che utilizzi (810 o 980 nm). Con gli attuali laser è estremamente semplice impostare la macchina, di norma è gia’ settata per l’utilizzo in endodonzia. E’ sufficiente selezionare la funzione desiderata (nella fattispecie endodonzia) e i parametri sono preimpostati. Puoi modificarli poi a seconda delle specifiche esigenze. Io utilizzo un diodo 980nm.
Grazie a te ciao
Aldo, ti ringrazio per il commento. Particolarmente gradito in quanto proveniente da un professionista di comprovata competenza ed esperienza.
Questo mio caso clinico, in qualche modo va a sottolineare un concetto che hai voluto già esprimere tu: se si lavora con rigore, un eventuale overfilling (evenienza certamente da non ricercare volutamente e certamente da contenere) non deve spaventare più di tanto l’endodontista.
Un caro saluto