
Il percorso nel padiglione 3D: dalla spiegazione teorica del flusso digitale alla vetrina espositiva di macchinari, attrezzature e materiali. E poi la formazione, con corsi e workshop aziendali
Torna Expodental Meeting, in programma a Rimini dal 18 al 20 maggio, e punta forte sulle tecnologie digitali, che saranno protagoniste di un intero padiglione. Ad oggi però solo il 7% degli studi dentistici utilizza queste tecnologie
Da Expodental Meeting, così come da qualsiasi altra fiera, ci si aspetta ormai molto di più che una semplice mostra merceologica. Unidi lancia così lo slogan “Experience, the dental future now” che si tradurrà all’interno di Expodental Meeting, in programma a Rimini dal 18 al 20 maggio, in una serie di attività pensate per far vivere la fiera ai partecipanti, che diventa il luogo dove toccare con mano le novità dell’industria, dove aggiornarsi partecipando a corsi di formazione e, soprattutto grazie alla sezione Expo3D, il luogo dove l’innovazione si vede, si tocca, si impara. «Vogliamo riuscire a convincere i visitatori che partecipare a questa fiera è importante, anche se significa affrontare delle spese e magari chiudere la propria attività per 3-4 giorni: il bagaglio di conoscenze che porteranno a casa sarà assolutamente superiore» ha detto Gianna Pamich, neo presidente Unidi.
Dopo i buoni risultati della prima edizione dello scorso maggio, con 244 espositori e circa 16.000 visitatori qualificati, Expodental Meeting è chiamato a confermarsi come l’evento in grado di accogliere e rappresentare tutto il settore dentale in Italia. Se con i mezzi di informazione e internet la maggior parte degli operatori è informata sulle novità (persino troppe) proposte dal mercato, è solo in fiera che diventa possibile toccarle, vedere come funzionano e magari anche testarle in prima persona. Un’opportunità per valutare la bontà e la reale utilità dei prodotti proposti, così da fare scelte di acquisto consapevoli.
Se Ids Colonia rimane il punto di riferimento, almeno a livello europeo, nelle fiere del settore, è anche vero che non tutti i dentisti italiani, le aziende e i distributori avranno la possibilità di recarsi in marzo in Germania. Tanto più che «le dimensioni di Colonia sono tali per cui è impossibile per un visitatore riuscire ad avere una panoramica completa di quello che accade nei cinque giorni di manifestazione». Così giovedì mattina Unidi aprirà a Expodental uno spazio in cui porterà a operatori, distributori e agenti di vendita un resoconto sulle novità presentate in marzo a Ids Colonia dalle aziende italiane.

Gianfranco Berrutti e Gianna Pamich
Il padiglione Expo3D
Un intero padiglione della fiera sarà dedicato esclusivamente alle tecnologie digitali e alle loro applicazioni in campo odontoiatrico e odontotecnico: Expo3D proverà a dare al professionista una visione a 360° dell’intero flusso digitale, dallo studio dentistico al laboratorio odontotecnico. «L’obiettivo è quello di fare cultura sul tema e promuovere la formazione, garantendo il massimo coinvolgimento tanto delle principali associazioni del settore quanto delle aziende – spiegano in Unidi –. Queste ultime potranno esporre in Expo3D i loro prodotti digital, suddivisi in tre macro-aree: dai macchinari per l’acquisizione dell’immagine (scanner intra-orali, da banco e Tac) ai software di modellazione Cad, fino ai dispositivi per la realizzazione dei manufatti con tecnologia additiva (stampanti 3D) o sottrattiva (fresatura), passando per i materiali (zirconio, multistrato, disilicato, titanio ecc.)».
Un’opportunità tanto per i visitatori, che potranno farsi un’idea completa dell’offerta digitale proposta dall’industria, che per gli espositori, che avranno a disposizione una vetrina aggiuntiva dove dare visibilità ai loro prodotti.
«Vogliamo offrire a tutti gli operatori del settore una visione d’insieme delle tecnologie digitali, non solo una piccola parte legata a questa o a quell’azienda, e far vedere tutto quello che è disponibile ad oggi – spiega Gianfranco Berrutti, past president Unidi –. Ci siamo resi conto che del digitale tutti parlano ma pochi hanno un’idea precisa di quali possibilità già oggi sia in grado di offrire: solo il 7% degli studi dentistici utilizza queste tecnologie».
Corsi e mini eventi
In fiera si alterneranno mini eventi clinici ed extra-clinici dedicati a tutte le figure professionali: ci saranno eventi sul management dello studio, corsi per igienisti e Aso, eventi delle onlus di settore, corsi clinici per odontoiatri. Sono in fase di definizione sessioni scientifiche con Andi, Aio, Antlo e alcune società scientifiche.
Un appuntamento ormai tradizionale all’interno di Expodental Meeting è la presentazione dell’analisi di mercato Unidi. Giovedì pomeriggio Roberto Rosso di Key-Stone mostrerà e commenterà i dati di una ricerca quali-quantitativa sulla domanda e l’offerta di tecnologia digitale nel settore dentale. Un’analisi che andrà oltre i dati strettamente industriali per cercare di comprendere le dinamiche dell’intero comparto e gli effetti che possono produrre nella professione di tutti i giorni.
Per quanto riguarda l’area digitale della fiera il programma prevede al venerdì un workshop introduttivo alle nuove frontiere del mondo digitale curato da Andi. A seguire il professor Carlo Ercoli dell’Eastman Institute for Oral Health dell’Università di Rochester (New York) illustrerà i protocolli digitali per protesi fissa e implantare mentre nel pomeriggio alcuni esperti dell’Accademia italiana di odontoiatria protesica (Aiop) entreranno nei dettagli del flusso digitale nella terapia protesica. Sabato 20 maggio toccherà invece al digital group dell’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, con focus sui nuovi protocolli per il carico immediato con il progetto digitale in implantoprotesi, sul progetto digitale in protesi estetica e sull’intero workflow digitale.
Già confermata anche la partecipazione della Digital Dentistry Society, che animerà l’area centrale di Expo3D allestendo un percorso teorico per illustrare, con video e infografiche, le tre fasi del digital workflow.
Andrea Peren
Giornalista Italian Dental Journal
IDS-COLONIA, EXPODENTAL-RIMINI: È L’ANNO DELLA DOPPIA FIERA MA L’AGGIORNAMENTO MERCEOLOGICO CREA ANSIA AL PROFESSIONISTA?_Nel panorama attuale della nostra professione l’aggiornamento continuo comporta inevitabilmente delle scelte sui nuovi prodotti che il mercato ci offre. L’elenco è infinito e si estende a migliaia di prodotti così detti di consumo, quelli strumentali di grosse e piccole dimensioni.
Quindi gli input che riceviamo dal commercio sono veramente molti e in alcuni casi decisamente attraenti, per poi scoprire che non è tutto così semplice da mettere in pratica. Ci perdonino i vari rappresentanti, ma può capitare di assistere a dimostrazioni affascinanti che palesano risultati strabilianti che poi non sono così facili da replicare sul paziente. Fa parte del gioco, è normale ed anche affascinante come quella famosa televendita che ha conquistato molti con i famosi coltelli di nota memoria che tagliano ogni cosa, quando visti maneggiati da loro, per poi deludere clamorosamente quando portati nella nostra casa.
Alle soglie del terzo millennio ci sono cose alle quali ognuno di noi è talmente abituato che mai potrebbe rinunciarvi e altre, comperate sotto spinta emozionale, che sono finite in un angolo dello studio. Di queste ci siamo completamente dimenticati e ce ne ricordiamo solo quando decidiamo di fare un profondo riordino. Non credo infatti capiti solo a noi di ritrovare oggetti comprati e rimossi completamente dalla memoria.
L’aggiornamento merceologico rappresenta un altro impegno mentale non trascurabile da aggiungere ai numerosi adempimenti giornalieri di chi, come noi, svolge la sua attività libero professionale. L’origine nasce spesso da un nuovo aggiornamento, dove ci viene correttamente proposta una tecnica che necessita di un particolare strumentario per ottenere il risultato prefissato.
Per chi non si fa mancare nulla, il quesito diventa inevitabile: posso comperare tutte le novità che il mercato mi offre? Al di là del budget dello studio, la logica impone delle scelte ed è innegabile che rappresenti un lavoro aggiunto, specie quando ci accorgiamo di aver commesso un errore di valutazione. Se poi l’ingenuità si traduce in un fallimento clinico, piccolo o grande, può dare origine a una legittima insicurezza operativa, come anche la sostituzione di un macchinario che poi si rivela diciamo diverso dal precedente.
Considerando che ognuno di noi si muove dentro strette linee guida, dobbiamo affrontare l’argomento con serenità pensando che è assolutamente normale avere questo tipo di scrupolo che documenta la voglia di crescere per dare la massima qualità possibile alla nostra prestazione e regalarci il convincimento dell’impegno professionale.
Aldo Crespi
Odontoiatra