Giunge alla nostra osservazione una paziente inviata dal proprio curante per diagnosticare una lesione a carico delle mucose orali. La paziente, in buono stato di salute generale, non presenta alterazioni del profilo del viso, la palpazione dei linfonodi del collo è negativa e non riferisce alcuna sintomatologia.
All’esame obiettivo intraorale, rimossa la protesi totale superiore, si apprezza un’ampia neoformazione a carico del versante palatale del tuber di destra. La lesione si presenta come un rigonfiamento teso della mucosa palatale, rotondeggiante, con diametro di circa 2 cm. La mucosa al di sopra appare normale, fatta eccezione per la regione centrale. In questa zona, di circa 1 cm di diametro, è presente un’erosione dello strato superficiale e la mucosa appare di colorito rossastro. L’area non è dolente alla palpazione e la consistenza è di tipo elastico.
Le lesioni a livello palatale meritano particolare attenzione per la difficoltà della diagnosi clinica e per la complessità del trattamento chirurgico necessario alla risoluzione del quadro clinico.
Per una corretta diagnosi della lesione è necessario eseguire un prelievo in corrispondenza della superficie mucosa e sottomucosa per analizzarne l’intero spessore. Si è deciso quindi di effettuare con una lama del 15 una incisione a losanga al di sopra della lesione, in modo da includere all’interno del prelievo la superficie di aspetto rossastro. Al momento dell’incisione nella porzione mesiale si presenta un abbondante sanguinamento che è stato arrestato con una sutura profonda in seta 4/0. Il prelievo è stato molto superficiale e la losanga mucosa è stata asportata e immersa in formalina tamponata al 7%. Il tessuto al di sotto del prelievo si presentava di aspetto giallastro molto friabile se trazionato con pinzette anatomiche. Si è deciso quindi di effettuare un prelievo con un bisturi tipo punch di 5 mm di diametro. A fine intervento è stata posizionata una garza di cellulosa ossidata, trattenuta in sede con una sutura compressiva in seta 4/0.
I due frammenti sono stati inviati al reparto di anatomia patologica e la diagnosi ricevuta è stata di neoformazione ghiandolare. La possibilità di avere una diagnosi di certezza in merito al tipo di lesione c’è solo dopo aver esaminato tutta la lesione. Il sospetto del collega che ha esaminato il prelievo è che si tratti di un adenoma pleomorfo del palato. La paziente è stata quindi inviata presso il reparto di chirurgia maxillo facciale, dove verrà sottoposta a un intervento chirurgico per l’escissione radicale della lesione.

Alberto Pispero
Specialista in Chirurgia orale - Università di Milano, Unità operativa di patologia e chirurgia orale