Giunge alla nostra osservazione un giovane paziente che riferisce algia costante in corrispondenza del secondo quadrante. Circa 7 giorni prima era stato sottoposto a intervento di estrazione del terzo molare nella stessa sede. La mucosa in corrispondenza dell’alveolo post estrattivo appare di aspetto normale e non dolente alla palpazione. Ad un’attenta ispezione della cavità alveolare si osserva un rigonfiamento interno (fig. 1). Al sondaggio è risultato essere una membrana di fine spessore con un’ampia perforazione. Si tratta verosimilmente della membrana del seno mascellare erniata attraverso l’alveolo. La perforazione metteva in comunicazione il seno mascellare con la cavità orale a tal punto che il paziente riferiva la sensazione di passaggio di aria e liquidi tra naso e bocca.
A una settimana dall’estrazione il coagulo non è bastato per offrire la protezione necessaria per la riparazione spontanea della membrana sinusale. La perforazione risultava essere di circa 10 mm ed è stato deciso di intervenire chirurgicamente. Gli interventi possibili in questi casi sono l’esecuzione di un lembo vestibolare, un lembo vestibolare associato a bolla di Bichat, un lembo palatino ruotato. Si è deciso di utilizzare un doppio lembo costituito dalla mucosa vestibolare e dalla bolla di Bichat.
Eseguito il lembo trapezoidale vestibolare si effettua un’incisione periostale attraverso la quale è subito visibile la struttura adiposa. Per mezzo della dissezione con forbici utilizzate per via smussa è possibile far erniare la bolla di Bichat e ancorarla con punti di sutura riassoribili alla mucosa palatale. A questo punto con semplici punti staccati in seta si effettua la sutura della mucosa sovrastante, che è stata ulteriormente mobilizzata approfondendo i margini della dissezione.
È molto importante saper riconoscere e trattare le comunicazioni oro-antrali e quando possibile evitarle. Per molari superiori in intimo contatto radiografico con il seno, è sempre opportuno ridurre al minimo il trauma avulsivo. Quando, nonostante i dovuti accorgimenti, è presente una comunicazione, se questa è minore di 5 mm la semplice presenza del coagulo nella fase di guarigione permette la chiusura della comunicazione. Se è di dimensioni maggiori il momento migliore per intervenire è subito.

Alberto Pispero
Specialista in Chirurgia orale - Università di Milano, Unità operativa di patologia e chirurgia orale
Esecuzione chirurgica impeccabile. Io però avrei effettuato un semplice lembo vestibolare a riposizionamento coronale con ancoraggio al lembo palatale senza interessare la bolla di Bichat, la trasposizione eccessiva della quale può provocare, soprattutto in soggeti femminili, un abbassamento della prominenza della gota.
Commento impeccabile, concordiamo. Dicamo che la bolla di Bichat può essere un’opportunità soprattutto in soggetti giovani (ovviamente)