Il frequente utilizzo dei cellulari da parte del personale medico-sanitario durante la pratica clinica ha aumentato il rischio di infezioni crociate nei confronti dei pazienti a causa della presenza di batteri sugli schermi dei dispositivi elettronici che, attraverso le mani dell’operatore, vengono poi trasmessi al paziente. A denunciarlo sul Journal of the World Federation of Orthodontists (1) è un gruppo di ricercatori internazionali, facendo presente che sebbene l’uso del cellulare sia diventato di fondamentale importanza anche in ambito sanitario per la comunicazione e per lo scambio delle informazioni, allo stesso tempo può rappresentare un rischio perché il paziente potrebbe essere esposto al contatto con virus e batteri, tra cui quello riscontrato maggiormente è lo stafilococco aureo.
Lo stafilococco aureo è un batterio gram-positivo, un patogeno opportunista che alloggia sulle superfici della pelle e delle mucose, le quali, se lacerate, permettono l’ingresso del batterio all’interno dell’organismo con il rischio di sviluppare infezioni di natura più severa.
Uno studio condotto da ricercatori ecuadoregni (2) sulla resistenza dello stafilococco aureo agli antibiotici beta-lattamici ha isolato il batterio in questione sugli schermi dei cellulari di un gruppo di studenti di odontoiatria che praticavano il tirocinio (quindi a contatto con i pazienti) e ha poi verificato attraverso il metodo della Pcr la presenza di alcuni geni (mecA e blaZ) coinvolti nello sviluppo della resistenza agli antibiotici beta-lattamici. In particolare nell’ambito odontoiatrico si è osservata una preponderante presenza di un ceppo di stafilococco aureo resistente alla meticillina (Mrsa).
Lo studio afferma che «in campo odontoiatrico i batteri resistenti alla meticillina possono essere trasmessi con una modalità diretta (attraverso sangue o saliva) o indiretta (attraverso lo strumentario)» al paziente, inoltre anche l’infezione crociata da dentista a paziente deve essere annoverata tra le possibilità di trasmissione del patogeno: infatti sugli schermi dei cellulari, si sono rilevate molte copie del virus che, secondo quanto riportato dallo studio, possono raggiungere quantità «fino a dieci volte superiori rispetto a quelle dei microbi presenti sul wc».
In questo contesto, per contrastare il rischio della colonizzazione batterica e della contaminazione crociata sia dell’ambiente di lavoro sia dello strumentario, i ricercatori suggeriscono di seguire alcune norme come la sensibilizzazione dello staff medico alle infezioni crociate; il lavaggio frequente delle mani e l’utilizzo di guanti protettivi; la disinfezione con alcol delle superfici dove viene appoggiato il cellulare e, molto importante, la disinfezione del cellulare attraverso raggi UV. Infine è consigliato limitare l’utilizzo dello stesso alle situazioni di reale necessità, diminuendo così le occasioni con cui si viene a contatto con il dispositivo mobile.
Valentina Viganò
Giornalista Italian Dental Journal
Bibliografia:
1. Venugopal A, Marya A, Vaid NR, Bowman SJ. The cell phone quandary. J World Fed Orthod. 2022 Feb 19:S2212-4438(21)00049-7.
2. Laica SP, Andrade CF, Orellana PP, Ramos RR. Resistance to beta-lactams in Staphylococcus aure-us isolated from cell phone screens of dentistry students based on an antibiogram and detection of blaZ and mecA genes. Genet Mol Res 2021; 20(3).