Da un’indagine del 2008, condotta su adulti statunitensi, emergeva come solamente il 30% dei soggetti aveva ricevuto un esame delle mucose orali da parte di un medico. Secondo l’U.S. Preventive Services Task Force, invece, il primo passo per prevenire il cancro orale sta proprio nella visita delle mucose orali, in particolare in quei pazienti che fanno uso di tabacco. La necessità della diagnosi precoce del cancro orale pone il razionale nelle differenti percentuali di sopravvivenza a 5 anni a seconda della stadiazione, passando dall’81,8% per i casi di tumore iniziali fino al 52,1% per i pazienti con coinvolgimento dei linfonodi loco-regionali e al 26,5% in presenza di metastasi a distanza.
Il documento del 2013 redatto dalla task force americana non si discosta di molto dall’ultimo aggiornamento delle raccomandazioni cliniche sullo stesso argomento stilato, nel 2010, da un gruppo di esperti dell’American Dental Association (Ada). Gli autori raccomandano al dentista di includere nella visita odontoiatrica dei propri pazienti, di solito focalizzata sui tessuti dento-parodontali, l’esame obiettivo delle mucose orali, insieme ad accurata raccolta dei dati anamnestici e accertamento dell’esposizione a fattori di rischio (tabagismo e alcolismo) del singolo soggetto. Viene raccomandata particolare attenzione nei soggetti fumatori.
I risultati ottenuti suggeriscono come il semplice esame clinico delle mucose orali, tramite ispezione e palpazione, unito a corretta anamnesi, sia di assoluta utilità nell’indentificare clinicamente, a stadi precoci, lesioni potenzialmente maligne e maligne del cavo orale.
Le prove di efficacia sono, invece, del tutto insufficienti per raccomandare l’impiego di strumentazione ausiliaria nel corso della visita. Alcuni apparecchi, presenti da alcuni anni in commercio, sono stati proposti per assistere il dentista generico durante l’esame obiettivo delle mucose orali, al fine di facilitarlo nell’identificazione e nell’accertamento delle alterazioni mucose. Nessuno degli strumenti considerati si è rivelato idoneo e adeguato, da quelli basati sull’autofluorescenza o sulla chemiluminescenza dei tessuti biologici agli approcci legati all’applicazione di blu di toluidina (colorante in grado di legarsi a tessuti a rapida divisione cellulare) o alla citologia trans-epiteliale.
Il gold standard per la diagnosi definitiva rimane, indiscutibilmente, l’esame istopatologico, effettuato su campioni bioptici della lesione, prelevati da operatori esperti. Non ultimo, infatti, gli autori suggeriscono come sia consigliabile per l’odontoiatra generico richiedere la consulenza di specialisti in medicina orale al fine di gestire correttamente questo tipo di pazienti.
Elena Varoni
Odontoiatra
1. Olson CM, Burda BU, Beil T, Whitlock EP. Screening for Oral Cancer: A Targeted Evidence Update for the U.S. Preventive Services Task Force [Internet]. Rockville (MD): Agency for Healthcare Research and Quality (US); 2013 Apr.
2. Rethman MP et al; American Dental Association Council on Scientific Affairs Expert Panel on Screening for Oral Squamous Cell Carcinomas. Evidence-based clinical recommendations regarding screening for oral squamous cell carcinomas. J Am Dent Assoc. 2010 May;141(5):509-20.