Un gruppo di ricercatori ha revisionato la letteratura scientifica per indagare l’effetto del supplemento di vitamina C nei casi clinici sottoposti a trattamento non chirurgico della parodontite. A fronte di questa revisione non hanno però ottenuto risultati soddisfacenti per quanto riguarda il ruolo della vitamina C nella diminuzione della profondità di sondaggio delle tasche gengivali. L’evidenza disponibile infatti è limitata e non è stata raggiunta nessuna raccomandazione finale certa ascrivibile al supplemento di vitamina C durante la terapia parodontale non chirurgica.
La parodontite è una malattia a eziologia multifattoriale di carattere immunitario e infiammatorio che colpisce il parodonto, attaccando dapprima la gengiva e successivamente il legamento parodontale fino a distruggere l’osso alveolare: inizia con un’infezione batterica che proviene dal biofilm dentale ed è seguita da una risposta immunitaria da parte dell’ospite. Attualmente alla genesi della malattia viene attributo un maggior coinvolgimento dei neutrofili; inoltre negli stadi iniziali i leucociti polimorfonucleati svolgono un ruolo critico, incrementando la risposta antimicrobica.
L’infiltrazione del tessuto parodontale da parte dei polimorfonucleati porta a un aumento, nel sito dell’infezione, della concentrazione di alcune specie reattive all’ossigeno, specie che appartengono alla famiglia dei radicali liberi e che, se non vengono contrastate da sistemi antiossidanti, possono portare a un danno tissutale sia della gengiva sia poi dell’osso alveolare.
Per cercare di invertire questo processo è stata somministrata ai pazienti la vitamina C o attraverso l’alimentazione o come supplemento integrativo, infatti la vitamina C è nota per essere un antiossidante naturale e per avere un ruolo importante nel mantenimento dell’integrità del tessuto connettivo e osseo.
Le sue potenzialità immuno-modulative possono controllare l’eccesso di radicali liberi presenti in condizione di infiammazione cronica, come quella caratteristica della parodontite, intervenendo nella diminuzione della velocità di progressione della parodontopatia; inoltre la vitamina C possiede la capacità di stimolare la differenziazione delle cellule progenitrici del legamento parodontale e di ridurre il sanguinamento gengivale. Nonostante queste proprietà, gli autori riportano che «dato il numero limitato di studi controllati, è stato difficile accertare l’effetto del supplemento di vitamina C sui parametri clinici usati per valutare i risultati del trattamento parodontale». L’evidenza risulta quindi insufficiente per utilizzare questo composto all’interno di una monoterapia; non è da escludere invece il suo ruolo coadiuvante.
Valentina Viganò
Giornalista Italian Dental Journal